Europa e mondo

Il futuro dell’Africa passa per il “test and treat”. Allarme adolescenti, Unicef: «In 15 anni morti triplicati»

di red.san.

Medici senza frontiere (Msf) accoglie con favore i progressi fatti a livello globale nel fornire il trattamento contro l’Hiv a un maggior numero di persone, ed esorta tutti i Paesi colpiti a fare proprie le nuove linee guida “test and treat” dell’Oms prima del vertice straordinario dell’Onu sull’Hiv/Aids previsto per giugno de prossimo anno. Durante il vertice, i governi donatori dovrebbero impegnarsi in un piano di finanziamenti per colmare le lacune nel sistema di trattamento per l’Hiv a livello globale. Secondo il nuovo rapporto Unaids, nel mese di giugno di quest’anno, 15,8 milioni di persone erano sotto terapia antiretrovirale (Art), un incremento di 2,2 milioni rispetto all’anno precedente. «È una buona notizia che il trattamento contro l’Hiv stia raggiungendo sempre più persone, con 2,2 milioni di nuovi pazienti che hanno iniziato il trattamento quest’anno. Ma per raggiungere l’obiettivo globale di 30 milioni di persone sottoposte a trattamento entro il 2020, devono esserci tre milioni di nuovi pazienti trattati ogni anno», ha detto Sharonann Lynch, esperto di Hiv e tubercolosi per la Campagna di Accesso ai Farmaci di Msf.

Emergenza teen-ager
Ma c’un dramma di cui poco si parla: i contagi tra i giovanissimi. Il numero di morti tra gli adolescenti a causa dell’Aids è triplicato nel corso degli ultimi 15 anni, come denuncia l’Unicef. L’Aids è la causa numero uno delle morti tra gli adolescenti in Africa e la seconda causa di morte tra gli adolescenti a livello globale. Tra la popolazione affetta da Hiv, i teen-ager sono l’unico gruppo per i quali i dati sulla mortalità non stanno diminuendo. Nell’Africa subsahariana, la regione con la più alta incidenza, le ragazze sono le più a rischio, rappresentando 7 contagi su 10 nel gruppo di età 15-19 anni. E in questa fascia solo 1 giovane su 10 ha effettuato il test per l’Hiv. Tra gli adolescenti ogni ora si verificano 26 nuove contagi. Circa la metà di persone sieropositive sono concentrati in soli sei Paesi: Sud Africa, Nigeria, Kenya, India, Mozambico e Tanzania.

Test and treat
«Non bisogna perdere altro tempo, i Paesi devono integrare le nuove linee guida “test and treat” dell’Oms, secondo cui deve essere somministrato un trattamento immediato a tutte le persone affette da Hiv/Aids». L’esperienza pilota di Msf sulle linee guida “test and treat” in Swaziland mostra che porre sotto trattamento antiretrovirale i pazienti quando il loro sistema immunitario non è ancora seriamente compromesso è un approccio favorevolmente accettato dai pazienti e realizzabile anche in contesti a risorse limitate. Msf sta implementando il programma “test and treat” anche in Sud Sudan. Affinché i Paesi accolgano e implementino le linee guida dell’Oms serve volontà politica e sostegno finanziario, in particolare per i Paesi con una copertura limitata del trattamento Hiv, che altrimenti rischiano di essere lasciati indietro. Oggi, a livello globale, quasi la metà delle persone affette da Hiv ha accesso alle cure, ma la copertura del trattamento precipita a meno del 25% in Paesi come Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan. «I governi che hanno finanziato il trattamento per l’Hiv a livello globale devono essere incoraggiati dagli importanti progressi registrati, ma ora devono fare il possibile per accelerarne la diffusione, in modo che ogni persona affetta da Hiv riceva il trattamento e il supporto necessario per poter assumere la terapia per il resto della sua esistenza», ha detto Lynch di Msf.


© RIPRODUZIONE RISERVATA