Europa e mondo

Erbicidi, Isde Italia: «Non abbassare la guardia sul rischio cancerogeno del glifosate»

di Ro. M.

Tenere i fari puntati sulla cancerogenicità dell’erbicida Glifosate assumendo come base oggettiva la recente valutazione dell’International Agency for Research on Cancer . Il Glifosate è l'erbicida più utilizzato sul pianeta, rilevato come residuo nel 10,9% dei prodotti alimentari Ue ed è il più frequente contaminante delle acque superficiali del nostro paese, con concentrazioni superiori agli standard di qualità ambientale. A chiedere a gran voce di non abbassare la guardia è l’Isde-Medici per l’ambiente in una lettera inviata al Governo dopo che l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha dichiarato nel suo Report (Conclusion on the peer review of the pesticide risk assessment of the active substance glyphosate) «inverosimile che il glifosate possa rappresentare un rischio di cancerogenicità per l'uomo». Aumentando tra l’altro l’Adi (Acceptable daily intake) da 0,03 mg/kg a 0,05 mg/kg.

Una posizione, quella dell’Efsa, che Isde Italia ritiene «sia espressione di una valutazione viziata da numerose forzature di metodo e di contenuto. Colpiscono in particolare - si legge nella lettera - l'opacità, il dogmatismo e l'approssimazione con cui vengono proposte alcune affermazioni tendenti a svilire in modo gratuito (cioè, senza fornire motivazioni di merito), e perfino a negare il valore scientifico di indagini pubblicate nella letteratura specialistica più autorevole; indagini che, al contrario, sono state considerate da IARC prove evidenti e sufficienti per inserire l'erbicida glifosate in classe 2A (probabile cancerogeno per l'uomo)».

Primo obiettivo dell’Isde, quindi, è quello di « costruire una proposta di pubblica consultazione da portare all'attenzione della Commissione e del Parlamento europei». Un’iniziativa che «può fornire indirizzi più adeguati e socialmente condivisi per innescare un confronto che, al momento, non sembra essere nei programmi delle Istituzioni europee».

L’occasione per fare chiarezza sarebbe rappresentata dall'imminente processo decisionale in materia di rinnovo dell'autorizzazione comunitaria all'uso dell'erbicida. «Che potrebbe in questo modo trasformarsi - si legge nella lettera dell’Isde - in un vero strumento di governance trasparente e partecipata, a vantaggio della credibilità delle Istituzioni europee e nel rispetto di un autentico rapporto di trasparenza con la cittadinanza».

La seconda richiesta avanzata da Isde è «di avviare, in accordo con le Regioni, un capillare monitoraggio per la ricerca del glifosate nelle acque superficiali e profonde del nostro paese, al fine di una più adeguata valutazione dei livelli di contaminazione esistenti».


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