Europa e mondo

Rasi (Ema): «Impegno per ridurre i costi dei farmaci innovativi»

«La sostenibilità dei servizi sanitari europei è a rischio crescente. La questione del costo dei farmaci non ci riguarda direttamente, ma dobbiamo contribuire ad abbassare il costo delle nuove terapie». A dirlo Guido Rasi, direttore esecutivo dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema), che ha tenuto oggi una conferenza stampa virtuale, la prima dopo il suo ritorno a capo dell'ente regolatorio. Rasi ha tracciato una roadmap del lavoro che l'Ema dovrà portare avanti da qui ai prossimi 5 anni.

«Stiamo attraversando il più significativo periodo di trasformazione del sistema di sviluppo e autorizzazione dei medicinali a cui abbia assistito durante la mia carriera di 35 anni nel campo della salute pubblica - ha ribadito Rasi, rieletto il 1 ottobre ed entrato in carica l'11 novembre, dopo l'annullamento della sua nomina da parte del Tribunale per la funzione pubblica dell'Unione europea per una questione procedurale, lo scorso anno - sia come medico, che come ricercatore, che come regolatore. Proteggere la salute umana e animale e servire i bisogni dei pazienti è la nostra missione».

E anche se l'Agenzia europea non agisce direttamente sul costo dei medicinali, «occorre rendere le terapie innovative accessibili e per questo stiamo studiando nuovi modelli di approvazione, ad esempio il programma Prime per ottimizzare e accelerare la valutazione di terapie» di maggior valore. Il sistema «sarà lanciato nella prima metà del 2016» e «la nostra aspettativa è che tutti gli stakeholder contribuiscano a questo».

Il numero uno dell'Ema ha poi evidenziato l'importanza di tenere in considerazione la «globalizzazione del processo di sviluppo e produzione dei farmaci: oggi l'85% dei prodotti consumati nell'Unione europea ha avuto almeno uno step di produzione al di fuori dell'Ue. La supply chain è complessa e a volte vulnerabile e i problemi di produzione possono risultare in carenze per i pazienti europei». Importante inoltre «focalizzarsi su farmaci con il maggior potenziale di migliorare veramente la salute dei pazienti, evitando la loro esposizione a trial non necessari o che abbiano poche possibilità di successo». Grande anche l'impegno «alla trasparenza, verso la quale abbiamo un approccio innovativo. Siamo la prima agenzia che consente l'accesso al pubblico di tutti i dati clinici. Una trasparenza che farà bene a tutti, ai ricercatori che potranno usare le evidenze e alle industrie che potranno abbreviare i tempi avvalendosi dei dati di studi già effettuati».


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