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Orari di lavoro, M5S: «L’Ue tuteli i lavoratori italiani della sanità»

«La Commissione europea garantisca un equo orario di lavoro per i medici e il personale sanitario in Italia». Lo chiedono con un'interrogazione parlamentare gli eurodeputati M5S Piernicola Pedicini e Marco Affronte. Nel 2014 la Commissione europa aveva rinunciato a deferire l'Italia dinanzi alla Corte di giustizia Ue - ultimo passaggio di una procedura d'infrazione - per la violazione della normativa europea sull'orario di lavoro (2003/88/CE) da parte della normativa italiana sull'orario di lavoro dei medici e del personale del servizio sanitario nazionale. La direttiva europea prevede il limite di 48 ore per l'orario lavorativo settimanale medio e il diritto a periodi minimi giornalieri di riposo di 11 ore consecutive. «A distanza di un anno dall'entrata in vigore della legge, la situazione del personale medico italiano non è mutata», spiegano i due eurodeputati M5S, «in quanto i medici sono ancora sottoposti a turni di lavoro spropositati e illegittimi, con il pericolo che venga messa a rischio la sicurezza delle cure nei riguardi degli ammalati». Pertanto Pedicini a Affronte chiedono alla Commissione europea di considerare «una nuova procedura d'infrazione contro l'Italia così come aveva già fatto del 2011».


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