Europa e mondo

8 marzo, Oms: il 43% della popolazione mondiale minacciato dell’inquinamento domestico

Più del 60% di tutte le morti premature dovute all'inquinamento domestico si sono registrate nel 2012 tra le donne e bambini. Lo sostiene un nuovo rapporto che la divisione della Salute della famiglia, delle donne e dei bambini dell’Organizzazione mondiale della sanità pubblicherà nelle prossime settimane. Per Flavia Bustreo, vice direttore generale dell’Oms «esiste un rapporto diretto tra la qualità dell’energia utilizzata nelle abitazioni e la parità di genere. L’attitudine a confinare le donne in casa, maggiormente esposte all'inalazione di agenti inquinanti e altamente nocivi per la salute è una delle più grandi barriere alla salute delle donne».
Nel mondo sarebbero cresciute da 2,8 miliardi nel 2012 ai 3,1 miliardi attuali (il 43% della popolazione mondiale) le persone, quasi tutte donne, che preparano i pasti per la propria famiglia con stufe alimentate con combustibili inquinanti come legno, escrementi di animali e carbone i quali producono e immettono nell’ambiente fumi densi e altamente nocivi per la salute, come se si fumassero 400 sigarette in un’ora nella stessa stanza.
L’esposizione all’inquinamento da utilizzo di fonti energetiche tossiche all'interno della propria casa, in un mondo in cui le donne sono di gran lunga più esposte a queste sostanze, è una questione di genere che richiede l'attenzione globale. «La disparità di genere - aggiunge Bustreo - è una minaccia per la salute delle donne. In molti Paesi, soprattutto quelli poveri e in via di sviluppo, l'attitudine a confinare le donne in casa rappresenta la più grande barriera non solo contro il progresso e l'uguaglianza sociale, ma anche per lo stato di salute di milioni di donne e ragazze. Ne sono un esempio le drammatiche conseguenze dell'inquinamento all'interno delle abitazioni causato in primis dall'uso in cucina di fonti tossiche di energia. Ad essere più esposte sono le donne e le ragazze tra cui si conta il maggior numero di vittime in tutto il mondo». In occasione delle celebrazioni della Festa della Donna , dunque, «è fondamentale ricordare l'importanza dell'accesso universale all'energia pulita e sostenibile».

La dipendenza delle famiglie dai combustibili inquinanti si intreccia con altri temi di sviluppo, non ultimo quello dei cambiamenti climatici, nella misura in cui gli stessi agenti inquinanti che causano l'inquinamento domestico rilasciano gas serra nell'atmosfera. Temi che convergono nei nuovi Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), che comprendono obiettivi e traguardi specifici per la salute, i cambiamenti climatici, la parità di genere, l'energia pulita e le tecnologie che proteggono la salute.

L’inquinamento domestico non è solo un problema per il settore sanitario. Gli operatori sanitari hanno bisogno di lavorare con altre organizzazioni e individui provenienti da tutta la società per capire il problema, allocare le risorse e sviluppare i piani per fronteggiarlo. La nuova Strategia globale per la salute delle donne, dei bambini e degli adolescenti (2016-2030) prendendo ispirazione e indicatori dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile, prevede un progetto dedicato allo sforzo multisettoriale integrato per combattere questo fenomeno.
«Nessuno - spiega aggiunge Bustreo a capo del team di sviluppo della Global Strategy - dovrebbe correre il rischio di perdere la vita per cause prevedibili solo in ragione di dove vive. L’Italia ha giocato un ruolo da protagonista nell’ambito dei negoziati di COP21, ed è chiamata a continuare questo impegno volto a migliorare la condizione di vita di donne e bambini, anche in relazione alle questioni legate all'ambiente».

Gli obiettivi della Global strategy 2016-2030
In linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, la Strategia globale propone la realizzazione di programmi che siano pensati, guidati e compiuti dagli stessi Paesi e resi concreti attraverso investimenti sostenibili. Allo stesso tempo, chiede la realizzazione di sistemi sanitari più solidi, dotati di personale qualificato e capace di dare un servizio alla popolazione che sia adeguato e di qualità. Chiede che tutte le donne, i bambini e gli adolescenti abbiano pieno accesso ai servizi di prevenzione, alle cure e al trattamento ovunque ne abbiano bisogno nel mondo e in qualsiasi momento. E perché questo possa realizzarsi chiede alla comunità internazionale e ai paesi di realizzare approcci innovativi al finanziamento, allo sviluppo dei prodotti e ad efficienti servizi sanitari.
La Strategia globale delinea gli obiettivi da raggiungere entro il 2030: ridurre a meno di 70 ogni 100mila i casi di mortalità delle donne durante il parto, a meno di 12 ogni 1.000 quelli di mortalità dei bambini alla nascita. Ancora, ridurre in ogni paese del mondo la mortalità dei bambini sotto i 5 anni a meno di 25 casi ogni 1.000. Mettere fine alle epidemie di Hiv, tubercolosi, malaria, malattie tropicali dimenticate e tutte le altre patologie trasmissibili. Ridurre di un terzo i casi di mortalità prematura e promuovere in tutto il mondo la prevenzione.


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