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L’Eurogruppo all’Italia: serve una manovra aggiuntiva, ma dà ancora tempo

di Beda Romano (da www.ilsole24ore.com)

I ministri delle Finanze della zona euro hanno fatto proprie le opinioni della Commissione europea sulle Finanziarie del 2017. Tuttavia, pur invitando l'Italia a introdurre misure per rispettare il Patto di Stabilità e di Crescita, l'Eurogruppo ha dato a Roma tempo per adottare nuove scelte di bilancio, tenuto conto che dopo il voto referendario di domenica l'Italia è gestita da un governo dimissionario, dedicato agli affari correnti. Il compromesso riflette l'incertezza politica in cui versa il paese.

Il comunicato di Bruxelles
«Invitiamo l'Italia ad adottare le necessarie misure per assicurare che la Finanziaria del 2017 sarà rispettosa del Patto», si legge nel comunicato pubblicato questo pomeriggio qui a Bruxelles, alla fine di una riunione dei ministri delle Finanze della zona euro. «L'alto livello del debito pubblico rimane fonte di preoccupazione. Ricordiamo l'impegno nel 2017 ad usare, per ridurre il debito, imprevisto gettito fiscale o inattesi risparmi di spesa e ad accellerare le privatizzazioni». In una conferenza stampa, il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha precisato di avere parlato con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan questa mattina. Il ministro ha preferito rimanere a Roma, a causa della crisi scoppiata dopo che il 60% degli italiani ha bocciato in un referendum la riforma del Senato proposta dal governo Renzi. «Siamo d'accordo che è difficile in questo momento per l'Italia impegnarsi in misure addizionali» sul fronte del deficit, ha detto Dijsselbloem.

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Interpellato su quanto tempo l'Eurogruppo è pronto a dare all'Italia per mettersi in regola, Dijsselbloem ha risposto: «Dipende dall'iter politico italiano». La presa di posizione dell'Eurogruppo è un compromesso tra le diverse forze in campo. La presa di posizione scritta è simile all'opinione della Commissione, ma nella conferenza stampa il presidente dell'Eurogruppo ha dato all'Italia spazio di manovra. Lo stesso è avvenuto a inizio anno quando la Spagna era senza governo con i pieni poteri.
Insomma, per ora, l'Italia ha evitato il peggio, almeno nel suo rapporto con Bruxelles. Prevale l'attendismo in questa fase. Il futuro dipenderà sia da una soluzione della crisi italiana sia da un rapporto sullo stato del debito pubblico che la Commissione europea ha preannunciato per le prossime settimane e di cui l'Eurogruppo ha preso nota. Al netto degli eventi a Roma, il rapporto sarà l'occasione per decidere, nel caso, di aprire una procedura di infrazione per mancata riduzione del debito.

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La presa di posizione attendista dei ministri giunge dopo che in novembre Bruxelles aveva detto di considerare la Finanziaria 2017 a rischio di non rispetto del Patto. Più netta è stata la decisione dell'Eurogruppo sull'idea di modificare la posizione di bilancio della zona euro da neutrale a espansiva. La proposta della Commissione è stata bocciata. L'Eurogruppo ha ribadito che il fiscal stance deve essere neutrale e che bisogna trovare «un equilibrio tra sostegno economico e sostenibilità dei bilanci».
A una domanda specifica se l'Eurogruppo avesse approvato l'idea di aumentare il deficit aggregato della zona euro dello 0,5% del prodotto interno lordo nel 2017, Dijsselbloem ha risposto: «No. Nessun accordo su questo aspetto». I paesi che hanno surplus di bilancio o un bilancio in pareggio possono, se lo vogliono, aumentare la spesa, ma non sono obbligati. Per la Commissione che aveva proposto questo cambiamento, la decisione è una sconfitta politica.


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