Europa e mondo

Al via il piano mondiale per cancellare la “rabbia” entro il 2030

da Radiocor Plus

Un mondo senza la “rabbia” entro il 2030. E’ l'ambizioso progetto illustrato oggi, in occasione della giornata mondiale che si propone di combattere la malattia che colpisce i cani e può essere letale per gli uomini, da Oms, Fao, Organizzazione mondiale per la salute animale (Oie) e Alleanza globale per il controllo della rabbia (Garc). Il programma “Uniti contro la rabbia” si concentra su un approccio One Health, ossia in modo trasversale mettendo in rete tutti gli operatori veterinari, sanitari ed educativi impegnati nella prevenzione e nel controllo della rabbia. «Il programma garantisce l'uso delle migliori pratiche - sottolinea la coordinatrice Bernadette Abela-Ridder - per sostenere i paesi nello sviluppo di piani nazionali e fornire strumenti innovativi per la formazione e l'educazione in tutte le reti regionali».

I vaccini sono considerati «una componente fondamentale del programma globale e dei programmi nazionali». “Uniti contro la rabbia”, che sarà dodato di specifiche risorse economiche, si basa su oltre dieci anni di partenariato, di ricerche e raccolta di prove a livello mondiale per dimostrare la fattibilità di eliminare la rabbia trasmessa dai cani. «Il programma - sottolinea un comunicato della Fao - mette una lente d'ingrandimento sul problema delle morti umane da rabbia e aiuta a rendere questa malattia prioritaria per le principali organizzazioni internazionali e per i governi». La rabbia, una malattia virale presente in oltre 150 paesi e territori, è di solito fatale quando appaiono i sintomi: il virus trasmesso dai cani rappresenta circa il 99% dei casi di rabbia umana causando il decesso di circa 59mila persone all'anno.

La rabbia è una malattia di «povertà e di negligenza», secondo la Fao. «Eliminarla è in linea con la missione dell'Oms di non lasciare nessuno indietro, costruendo un futuro migliore e più sano per le persone di tutto il mondo», afferma Ren Minghui, direttore generale aggiunto dell'Oms per Hiv, tubercolosi, malaria e malattie tropicali trascurate.
«Poiché la vaccinazione di massa dei cani è riconosciuta all'unanimità come approccio esclusivo per sradicare la malattia negli esseri umani - sottolinea Monique Eloit, direttrice generale dell'Oie - il programma Uniti contro la rabbia è un passo fondamentale per mettere insieme intenti, risorse e interventi verso il nostro obiettivo comune. L'eliminazione della rabbia trasmessa dai cani è un obiettivo raggiungibile e faremo sì che sia raggiunto».


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