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G7 Salute/ Bustreo (Oms): «Donne, anziani e bambini sempre più fragili. Servono impegni concreti e 2 mld di dollari»

di Ro.M.

Salute della donna e del bambino, soprattutto della donna, sono stati al centro della giornata conclusiva del G7 Salute, dalla violenza all'impatto dei cambiamenti climatici e dell'inquinamento atmosferico, causa crescente di danni alla salute. E su questo fronte, ribadendo la posizione defilata degli Stati Uniti, è stato raggiunto un accordo nella notte dagli altri sei paesi, tra i quali c'è stata grande sintonia. «Quello che conta è che risulti chiaro che l'inquinamento ha un forte e verificato impatto sulla salute dei cittadini, donne, bambini ma anche anziani. Sono infatti 7 milioni le morti aggiuntive causate dall'inquinamento e 250mila l'anno le morti aggiuntive dovute al cambiamento climatico. E per gli over 65 si registra un importante aumento delle patologie cardiovascolari. Senza contare l'aumento delle malattie infettive e delle malattie legate ai vettori, come le zanzare». Ne ha parlato il vice direttore generale OMS per la Salute della famiglia, donne e bambini, Flavia Bustreo al G7 Salute in corso a Milano al Museo della scienza e della tecnologia.

«Il 90% delle città, anche in Italia, ha una qualità dell'aria non adeguata – continua Bustreo - agli standard fissati a livello internazionale dall'Oms. Un fenomeno che ha un impatto diretto sulla salute, su malattie respiratorie, cardiovascolari e oncologiche. In Italia l'area più critica è quella della Pianura Padana e si può fare molto per migliorare, intervenendo sui trasporti e riscaldamento».

Al centro del confronto anche le problematiche di donne e adolescenti migranti
«Anche sotto il profilo della salute mentale. Il 50% dei disturbi mentali si origina infatti proprio durante l'adolescenza. E i giovani migranti sono una fascia estremamente fragile e i servizi socio sanitari devono individuare gli strumenti più adeguati, soprattutto sul linguaggio». «E - prosegue Bustreo - anche le problematiche legate alle donne come operatrici di salute, che rappresentano l'80% del totale ad esempio in Germania, sono state affrontate dai grandi della terra. Non solo nelle strutture ospedaliere ma in generale nell'assistenza ai disabili».
Sul capitolo investimenti non ci sono stati impegni precisi, spiega Bustreo, ma «i ministri hanno confermato l'impegno della Global financing facility, ospitata dalla Banca mondiale e lanciata nel 2015 durante il summit sullo sviluppo sostenibile, che aveva previsto 700 milioni per la salute di donne e bambini, ma ora da luglio scorso in poi l'obiettivo è quello di trovare ulteriori finanziamenti per 2 miliardi di dollari. Quindi spero vivamente che questi committment dei ministri del G7 Salute si traducano poi in investimenti concreti».


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