Europa e mondo

Bruxelles rafforza l’eco-farmacovigilanza

di Ro. M.

Migliore comprensione dei rischi per l’ambiente derivanti dai prodotti farmaceutici all'ambiente, progettare sostanze più ecosostenibili e promuovere produzioni «verdi», garantire la solidità scientifica, la coerenza e la trasparenza delle valutazioni sul rischio. Garantire che i rischi ambientali siano adeguatamente considerati e tradotti in azioni di mitigazione. Garantire la raccolta e lo smaltimento adeguati di prodotti farmaceutici inutilizzati e rifiuti farmaceutici. Promuovere una migliore gestione globale delle emissioni di prodotti farmaceutici nel suolo e nell'ambiente acquatico. Così l’Europa si attrezza per rafforzare l’eco-farmacovigilanza. E queste sono alcune delle opzioni sottoposte dalla Commissione europea a pubblica consultazione . Il termine ultimo per partecipare è il 21 febbraio. Ne da notizia l’Aifa.

Obiettivo della consultazione è la raccolta di osservazioni e informazioni ulteriori sulla percezione del fenomeno e sulle possibili azioni da attuare per fronteggiare i rischi per l'ambiente, e di conseguenza le ripercussioni per la salute, derivanti dalla diffusione dei prodotti farmaceutici, al fine di agevolare l'elaborazione di un piano strategico da parte della Commissione.

Correlato alla consultazione è stato pubblicato il Background document, documento di riferimento redatto sulla base della letteratura e di una consultazione preliminare, in cui vengono presentate 30 possibili opzioni strategiche per promuovere un uso dei medicinali maggiormente sostenibile dal punto di vista ambientale. Le 10 principali aree di intervento che le raggruppano sono state individuate lungo tutto il ciclo di vita dei farmaci, che possono penetrare nell'ambiente sin dalle fasi di progettazione e produzione, fino a quelle dello smaltimento.

Tra gli interventi prioritari rientrano la promozione delle attività di ricerca per approfondire la comprensione dell'impatto dei medicinali e dei rischi derivanti per l'ambiente, anche in relazione alla diffusione della resistenza antimicrobica, e l'adozione, da parte delle industrie, di processi di produzione più ecologici, del Benign-by-Design, per sviluppare molecole “più verdi”, con proprietà intrinseche pericolose per l'ambiente ridotte.

Ulteriori provvedimenti proposti riguardano sia le fasi preliminari all'autorizzazione all'immissione in commercio dei medicinali, con l'individuazione di criteri della valutazione del rischio ambientale (Environmental Risk Assesment - ERA) più rigorosi, che quelle successive alla commercializzazione, con il monitoraggio degli impatti ambientali dei medicinali attraverso lo sviluppo dell'“eco-farmacovigilanza”.

Imprescindibili restano la raccolta e lo smaltimento adeguati dei medicinali inutilizzati e dei rifiuti farmaceutici. L'importanza della definizione di una strategia europea verso cui la consultazione è orientata, risulta inoltre funzionale al perseguimento sia degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, in particolare il sesto (“Acqua pulita e igiene”), che di quelli fissati nell'ordinamento comunitario, come il “buono stato delle acque” sancito dalla Direttiva Quadro sulle Acque.



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