Europa e mondo

Dal Festival della robotica un appello per la cooperazione sanitaria

di Michelangelo Bartolo*

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24 Esclusivo per Sanità24

Si è appena conclusa a Pisa la seconda edizione del Festival Internazionale della Robotica. Una settimana con ben 93 eventi e 15.000 visitatori. L’evento, promosso dalla fondazione Arpa e una miriade di altre sigle per lo più provenienti dall’area Toscana, ha accesso i riflettori sulle potenzialità della robotica al servizio delle persone nella loro quotidianità, nella medicina, chirurgia e riabilitazione ma anche al fianco dell’agricoltura, del restauro, dei beni culturali, dell’arte e della cooperazione umanitaria.

L’ultima sessione del congresso, dedicata interamente a una riflessione su come le nuove tecnologie possano aiutare concretamente programmi di cooperazione sanitaria nel mondo, ha acceso i riflettori sui tanti programmi che usano appieno, in modo eccellente, le nuove tecnologie. La sorpresa è stata nello scoprire che diverse realtà del mondo della cooperazione internazionale già usano appieno moderni strumenti di comunicazione e di telemedicina con servizi di telemonitoraggio e teleconsulto che, verrebbe da suggerire, potrebbero essere più diffusi anche in Italia.

Cifre, numeri, non progetti sulla carta, ma progetti ormai rodati come il programma Dream della Comunità di Sant’Egidio che gestisce 46 centri di cura in 11 paesi africani; la Global Health Telemedicine presente in 13 paesi che quotidianamente gestisce, anche grazie al sostegno della fondazione Arpa, decine di teleconsulti afferenti a ben 18 branche specialistiche.

È emersa una fotografia della realtà che ha messo in luce come alla radice di molte disparità tra i paesi, c’è anche lo scarso progresso di dei sistemi sanitari di intere aree geografiche.
Da qui, l’idea di lanciare da Pisa un appello per la “diffusione della cultura e delle Azioni di cooperazione umanitaria: Sapere, Conoscenza, Progresso per Tutti” . Testimonial della giornata Alessandro Cecchi Paone.

L’appello esamina, seppur in modo volutamente sintetico, alcuni cambiamenti epocali, dettati e favoriti anche dalla globalizzazione. Globalizzazione che vuole essere vista come una chance di sviluppo e non come qualcosa da temere.

E’ un appello, che a partire dall’interrogarsi sulle emergenze sanitarie e di sviluppo presenti in molte aree geografiche, analizza, tra l’altro, i nuovi scenari dell’epidemiologia mondiale mettendo in crisi l’idea comune che molte patologie provengano solo dai paesi in via di sviluppo; nuovi studi hanno evidenziato come nei paesi più poveri si stiano diffondendo patologie del mondo ricco e viceversa. E’ il villaggio globale in cui viviamo.

Tali nuovi scenari interrogano la comunità scientifica e presentano nuove sfide alle quali è necessario rispondere con nuovi modelli di cooperazione e sviluppo. Il nostro mondo, sempre più globalizzato, “on-line”, offre opportunità di sviluppo e confronto impensabili fino a pochi anni fa. Tutto questo consente possibilità di crescita e di condivisione che possono portare benessere, sviluppo e lavoro per sia per chi li promuove che per chi li riceve.

C’è però bisogno di uno sforzo maggiore per rispondere in modo globale ad una sfida globale. I mondi della cooperazione, della robotica, della telemedicina, delle biotecnologie, dell’e-learning abbattono le distanze e possono insieme divenire lo strumento di incontro che crea brecce in quei muri talvolta fisicamente invalicabili. Nell’appello si afferma la convinzione che le nuove spinte migratorie possano essere gestite anche attraverso il potenziamento dei sistemi sanitari nei paesi di origine. Migliorare lo stato di salute di una popolazione si traduce in un aumento del benessere di un paese, e può contribuire a contenere i flussi di persone disperate costrette a lasciare la propria terra.

Si auspicano e si incoraggiano quindi concrete azioni come il moltiplicarsi di gemellaggi tra università, stage di formazione, master di società scientifiche, si chiede un maggior impegno delle Regioni Italiane; si auspicano accordi con industrie farmaceutiche per creare nuove aree di mercato e il moltiplicarsi di nuovi servizi di telemedicina transfrontalieri. Dal festival della robotica prende il via questo appello per mettere in campo le migliori energie a servizio di un futuro globale di sviluppo e di pace. Hanno già aderito numerosi realtà nazionali e internazionali del mondo della cooperazione.

IL TESTO COMPLETO DELL’APPELLO

*Servizio di telemedicina, Ao San Giovanni Addolorata, Roma


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