Europa e mondo

L'Oms che ci meritiamo è efficiente e trasparente

di Filomena Gallo *, Marco Perduca **, Cesare P. R. Romano ***

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24 Esclusivo per Sanità24

La settantatreesima sessione dell’Assemblea Generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) che si è conclusa il 19 maggio era la prima dalla dichiarazione della pandemia del coronavirus. Oltre cento tra Paesi e agenzie internazionali hanno partecipato da remoto.
La riunione è stata segnata da una lettera di Donald Trump che accusava l’Oms di incompetenza e connivenza con la Cina rinnovando la minaccia di lasciare l’organizzazione se la dirigenza non fosse stata pronta ad assumersi le proprie responsabilità. Nella lettera il presidente Usa elencava una serie di errori che l’Oms e il suo direttore, l’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus, avrebbero commesso fin dall’inizio dell’anno chiedendo un’indagine su quanto accaduto in Cina. Altro punto non all’ordine del giorno, ma politicamente molto sensibile perché sollevato da molti Paesi, l’esclusione di Taiwan dai lavori.
Il compromesso finale prevede un’indagine indipendente sulle origini del virus. Chi ne farà parte e quali saranno i tempi entro i quali dovrà esser pronta non è chiaro. Nel concludere i lavori Tedros ha sottolineato come l’inchiesta inizierà al momento più appropriato, come a dire che sicuramente la politica è importante ma nel frattempo c’è altro da fare: assistere i Paesi più poveri a ricevere assistenza tecnica, far arrivare materiale a chi ne ha bisogno e formare il personale sanitario per la lotta al virus.
Malgrado generici appelli alla solidarietà nessun Paese ha sposato ufficialmente la causa del "vaccino patrimonio dell’umanità" per renderlo disponibile gratuitamente a tutti.
L’inchiesta e il vaccino saranno due questioni che distrarranno l’attività diplomatica dei Paesi più attivi all’Onu quanto l’opinione pubblica per i prossimi mesi. C’è il forte rischio che polarizzare i confronti istituzionali, o gli scontri tra giganti, su questi due temi distragga da altri fronti: 1. rendere l’Oms irrilevante bloccando i finanziamenti necessari in questo momento in cui resta il centro delle raccomandazioni e risposte alla pandemia; 2. non pretendere che il suo processo decisionale sia più trasparente e documentato; 3. non cogliere l’occasione dell’emergenza sanitaria in atto per avviare riforme strutturali che consentano di poter essere più efficaci, o considerati affidabili, nel tutelare la salute pubblica.
L’Unione europea ha giocato un ruolo importante nell’approvazione della risoluzione finale e ha difeso come ha potuto l’Oms. Finalmente Bruxelles sembra esser decisa a giocare un ruolo di leadership anche grazie alla raccolta fondi straordinaria lanciata dalla Commissione il 4 maggio che ha assicurato 7,5 miliardi di euro insistendo su una cooperazione internazionale che includa strutturalmente il settore privato e le fondazioni filantropiche.
Per l’Italia sono intervenuti il ministro Speranza e in conclusione il presidente del Consiglio. In particolare Conte ha insistito sulla necessità di individuare soluzioni sostenibili che siano guidate da scienza, ricerca e medicina, e sul bisogno di rafforzare i sistemi di allerta e scambio di informazioni per prepararsi meglio a future emergenze. Dichiarazioni che assumono particolare importanza visto che Roma presiederà il G20 nel 2021.
Senza un tangibile salto di qualità però c’è il rischio che passata l’emergenza si torni al business as usual come è accaduto dopo la Sars. Occorre che le Nazioni Unite affrontino il diritto alla salute facendo tesoro delle opportunità offerte da una scienza che viaggia a ritmi fino a qualche tempo fa impensabili e sicuramente insostenibili per la diplomazia internazionale. All’inizio di aprile di quest'anno un gruppo di esperti dell’Onu ha adottato un Commento Generale sulla Scienza che elenca gli obblighi che gli Stati hanno relativamente alla protezione e promozione della ricerca scientifica, della condivisione libera e aperta della conoscenza e, ultimo ma non ultimo, il diritto a godere dei benefici del progresso scientifico. Si tratta di un documento prezioso che può ispirare riforme strategiche puntuali e strutturali.

* Segretario, Associazione Luca Coscioni
** Coordinatore Science for Democracy
*** Professore, Loyola Law School, Los Angeles


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