Europa e mondo

Covid-19/ MSF esorta tutti gli stati a dire no a brevetti su farmaci, test e vaccini

di Stella Egidi *

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24 Esclusivo per Sanità24

Prima solo India e Sudafrica, oggi sono ben 99 i paesi che vogliono sospendere i brevetti su test, farmaci e vaccini utili per il Covid-19. Restano purtroppo sul fronte opposto i paesi dell’Unione Europea, Usa, Regno Unito, Giappone, Canada, Brasile, Australia, Norvegia e Svizzera. Il dibattito è ancora aperto e il 20 novembre l’Organizzazione Mondiale del Commercio si riunirà nuovamente per discutere sulla possibilità di non concedere o depositare brevetti sugli strumenti utili per la risposta al Covid-19.
Medici Senza Frontiere esorta ancora una volta tutti i governi a sostenere l’iniziativa di India e Sudafrica. Perché i prodotti medici per la cura del Covid-19 devono essere accessibili e alla portata di chi ne ha bisogno e gli strumenti e le tecnologie -19 devono essere beni pubblici globali, liberi dalle barriere all’accesso imposte da brevetti e altre misure di proprietà intellettuale.
Dall’inizio della pandemia, le società farmaceutiche hanno mantenuto la loro pratica usuale di fermo controllo sui diritti di proprietà intellettuale sui prodotti farmaceutici, perseguendo accordi commerciali protetti da clausole di riservatezza e monopolistici che escludono molti paesi a basso reddito. Inoltre, solo un numero limitato di aziende hanno siglato accordi di licenza volontaria e trasferimento di tecnologia, mentre diversi farmaci e anticorpi monoclonali in fase di sperimentazione per il trattamento del Covid-19 sono già brevettati in molti Paesi come Brasile, Sudafrica, India, Indonesia, Cina e Malesia. Nessuno degli sviluppatori del vaccino Covid-19, eccetto una sola azienda, si è impegnato a trattare sulla proprietà intellettuale in modo diverso.
A quanto pare, neanche una pandemia globale impedisce alle aziende farmaceutiche di applicare il loro approccio orientato al profitto.
L’azione dell’India e del Sudafrica offre al mondo la possibilità di evitare il ripetersi della tragedia causata dall’epidemia di Hiv/Aids 20 anni fa, quando i monopoli sui trattamenti salvavita hanno consentito ai Paesi ad alto reddito di accedere alle cure per l’Hiv mentre milioni di persone nei paesi più poveri sono state lasciate morire.
Il superamento dei monopoli su tutti i prodotti farmaceutici necessari a fronteggiare la pandemia di Covid-19 consentirebbe una collaborazione globale utile a incrementare la produzione, la fornitura e l’accesso per tutti. Il Covid-19 ha causato oltre 1,3 milioni di vittime, una sofferenza dalle proporzioni devastanti di fronte alle quali i governi non possono più permettersi di perdere altro tempo aspettando la buona azione volontaria da parte dell’industria farmaceutica.

* referente medico di Medici Senza Frontiere


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