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Vaccini Covid, Oxfam dopo il G20: la beneficenza ai paesi poveri non ci aiuterà a vincere la pandemia

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«Nonostante il G20 si sia impegnato a contribuire al target di vaccinare almeno il 40% della popolazione in tutti i paesi entro la fine del 2021 e il 70% entro la metà del 2022, non ha chiarito quali siano il piano, le tempistiche, le strategie e gli strumenti per aumentare la disponibilità di vaccini nei paesi in via di sviluppo, rimuovendo gli attuali vincoli di approvvigionamento e finanziamento. Secondo l'Oms, 82 paesi rischiano di non raggiungere tale obiettivo». Così Oxfam in un comunicato all'indomani della chiusura del G20 di Roma che è stato preceduto dal primo vertice dei ministri delle Finanze e della Salute.
Sarà fallimento sicuro - spiega l'Organizzazione - se l’approccio rimane quello delle donazioni di dosi (urgenti ma insufficienti: al momento è stato consegnato solo il 14% del totale impegnato), delle licenze volontarie, del supporto generico al trasferimento tecnologico, di una risposta orientata unicamente al profitto.
«Un’assoluta e fatale assenza di leadership. Il G20 dice di voler contribuire a raggiungere l'obiettivo di vaccinazione del 70%, ma ancora una volta non produce alcun piano di attuazione. In questa fase della pandemia, aver chiesto ai ministri della salute di "esplorare" quali siano le strade per accelerare l'accesso ai vaccini è un insulto per i milioni di persone che hanno perso i propri cari e per gli operatori sanitari che hanno salvato vite in prima linea senza alcuna protezione - ha aggiunto Sara Albiani, policy advisor su salute globale di Oxfam Italia -. Le promesse, non mantenute, di donare dosi non porranno fine a questa pandemia, né le patetiche speranze che le industrie farmaceutiche a un certo punto decideranno volontariamente di fare la cosa giusta e anteporre la salute pubblica al profitto. È scandaloso che Germania, Regno Unito e Unione Europea abbiano usato la loro influenza per mettere a tacere la maggioranza dei membri del G20 che sostengono la sospensione dei monopoli farmaceutici in modo che la produzione di vaccini possa essere ridistribuita e ampliata in tutto il mondo. Ed è ancora una volta deludente che l’Italia non abbia svolto un ruolo nel portare il tema della proprietà intellettuale sul tavolo della discussione. I diritti e le tecnologie su questi strumenti salvavita devono essere condivisi adesso: il tempo sta per scadere».
«I leader che si sono riuniti al G20 di Roma avrebbero potuto intraprendere azioni urgenti per aumentare drasticamente la produzione dei vaccini Covid, garantendone l’accesso a miliardi di persone in tutto il mondo, promuovere un'equa ripresa economica, ridurre le emissioni di gas serra e aiutare i paesi più poveri ad adattarsi all’impatto sempre più devastante del cambiamento climatico. Ma questo vertice, ancora una volta, non ha centrato molti degli obiettivi chiave per il futuro del pianeta», conclude Misha Maslennikov, policy advisor di Oxfam Italia sui dossier di giustizia fiscale.


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