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Lotta al fumo/ Mohre alla Ue: togliere gli aromi è una contraddizione

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La direttiva Ue "Tpd" vietava "la commercializzazione di prodotti del tabacco con aromi" ma "i prodotti diversi dalle sigarette erano stati esentati dal divieto, sino a quando non si fosse verificato un 'cambiamento sostanziale nella loro diffusione'. Il 9 febbraio la Commissione europea informerà gli Stati membri dei calcoli che evidenzierebbero quel 'cambiamento delle circostanze' in termini di diffusione sul mercato, che aprirà al divieto di usare aromi nei prodotti a tabacco riscaldato". A dirlo è il Mohre, l'Osservatorio Mediterraneo per la riduzione del danno in medicina.

Secondo Fabio Beatrice, direttore del board scientifico, "l'eliminazione degli aromi dai prodotti alternativi sarebbe una palese contraddizione rispetto allo scopo di 'protezione della salute' sottolineato nel Tpd e rema contro gli obiettivi dell'Oms che entro il 2025 si propone di diminuire il numero di fumatori del 30%". "Gusto e odore sono due elementi centrali nella dipendenza da sigaretta e sono gli elementi a cui il fumatore non riesce a rinunciare perché fanno parte della gratificazione - aggiunge Beatrice -. Il successo dei prodotti alternativi è data proprio dalla possibilità di mantenere almeno per un certo periodo di tempo oralità e gestualità da cui sono dipendenti psicologicamente".

La riduzione del danno è praticata in molti settori della salute pubblica (droghe illecite, salute sessuale, Hiv) e la Convenzione quadro sul controllo del tabacco (articolo 1d) la riconosce come a componente del controllo del tabacco - conclude il direttore scientifico di Mohre - Per centinaia di milioni di persone che lottano per smettere di fumare o vogliono per continuare a utilizzare la nicotina, questi prodotti rappresentano un significativo percorso aggiuntivo per sfuggire a modi più letali per usare la nicotina".


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