Europa e mondo

Ocse: incertezza e inflazione non frenino riforme della previdenza

di Claudio Testuzza

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24 Esclusivo per Sanità24

L'Italia figura tra i sette Paesi dell'Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che collegano l'età pensionabile prevista per legge alla speranza di vita. In un regime Ndc (Notional Defined Contribution, in pratica il sistema contributivo) tale legame non è necessario per migliorare le finanze pensionistiche, ma mira ad evitare che le persone vadano in pensione troppo presto con pensioni troppo basse e a promuovere l'occupazione in età più avanzata. Tuttavia, l'invecchiamento della popolazione, sarà rapido e nel 2050 ci saranno 74 persone di età pari o superiore a 65 anni ogni 100 persone di età compresa tra i 20 e i 64 anni, il che equivale a uno dei rapporti più alti dell'Ocse.

Per l'Italia l'incremento dell'occupazione continua a rivestire un'importanza cruciale, in particolare nelle fasce di età più avanzata. Ma il mercato del lavoro e i suoi riflessi sulle pensioni non favoriscono la serenità che dovrebbe essere alla base del futuro di donne e uomini. A queste condizioni di disagio si accomunano, oggi, l'attuale incertezza finanziaria ed economica, nonché l'aumento del costo della vita, che potrebbero indurre i responsabili politici, le autorità di regolamentazione e le autorità di vigilanza a rinviare le riforme utili a migliorare i loro sistemi pensionistici. Ritardare le riforme necessarie metterebbe a rischio il benessere dei pensionati attuali e futuri. Questo il monito che arriva dall’Ocse. La raccomandazione ai responsabili politici è di continuare a migliorare i sistemi pensionistici.

Il rapporto, pubblicato dall’istituto, afferma che gli accordi pensionistici in cui i risparmi pensionistici sono investiti, per accumulare attività che finanzieranno le pensioni, sono cresciuti negli ultimi due decenni nella maggior parte dei paesi membri dell'Ocse. Alla fine del 2021 il totale delle attività destinate al pensionamento era pari a poco più del 100 % del Pil totale dell'Ocse. Queste modalità svolgono un ruolo chiave nella diversificazione delle fonti di finanziamento della pensione. Per aiutare i paesi a migliorare la solidità dei sistemi pensionistici e costruire la fiducia dei cittadini nel fatto che i loro migliori interessi siano presi in considerazione la relazione include, anche, una serie di raccomandazioni su come introdurre, sviluppare e rafforzare i regimi pensionistici garantiti da attività.

Questi regimi, sottolinea l'Ocse, dovrebbero integrare, e mai sostituire, le pensioni pubbliche a ripartizione ed essere concepiti per diversificare le fonti di finanziamento del pensionamento e rendere i sistemi pensionistici più resilienti alle sfide che devono affrontare, come l'invecchiamento della popolazione. Sistemi pensionistici solidi saranno importanti per proteggere gli standard di vita della nostra popolazione che invecchia, poiché le richieste su questi sistemi continuano a crescere. Le sfide sono globali, con giurisdizioni di tutto il mondo che affrontano sfide simili in un contesto di crescita più bassa, alta inflazione e incertezza dei mercati finanziari, rispondendo al contempo alle implicazioni dell'invecchiamento della popolazione. Si dovrà, quindi, continuare a sviluppare e rafforzare un sistema multipilastro che combini diversi tipi di regimi pensionistici che si integrino a vicenda e diversifichino i rischi.


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