Focus Diabete

Diabete: la situazione europea

di *

S
24 Esclusivo per Sanità24

L'aumento epidemiologico del diabete è ubiquitario in tutti i paesi d'Europa, con una tendenza nel complesso analoga per i maggiori stati dell'Europa occidentale (grafico 7).
I tassi di ospedalizzazione per diabete rimangono nel complesso stabili negli ultimi 10 anni. In questo ambito l'Italia ha un tasso di ospedalizzazione che si attesta intorno ai 60 pazienti ogni 100.000 residenti, un valore che la pone ai valori più bassi rispetto ad altri Stati dell'Europa occidentale.
Il modello sanitario italiano costituisce un modello virtuoso in termini di organizzazione e anche di costi nell'ambito europeo.
La spesa italiana annua in costi diretti per il diabete è attualmente di 15 miliardi di euro: nonostante l'apparenza di cifra molto elevata, in realtà è di gran lunga inferiore rispetto agli altri Paesi europei confrontabili per dimensioni e importanza dell'assistenza sanitaria. Francia, Germania, Regno Unito hanno costi molto più elevati.
Più precisamente, l'Italia spende per la spesa sanitaria destinata al diabete meno di Norvegia, Svizzera, Olanda, Austria, Belgio, Danimarca, Irlanda, Francia, Germania, Svezia, Regno Unito; e più di Spagna, Slovenia, Repubblica Ceca, Portogallo e dei rimanenti stati europei (dati IDF- Atlas 2015).
Una ragione di questo vantaggio economico è attribuibile anche alla nostra capillarità di assistenza diabetologica, con centri anti-diabete diffusi su tutto il territorio nazionale. Ciò consente risultati migliori con costi minori rispetto al resto dell'Europa.
L'Italia risulta anche esemplare su un aspetto cruciale nella gestione del paziente diabetico, ossia il tempo che intercorre fra la diagnosi di malattia e l'avvio del trattamento farmacologico. La rapidità di questo periodo è ritenuta molto rilevante in termini di beneficio clinico, e di per sé esprime la capacità organizzativa finalizzata a risultati molto pratici e rapidi.
In Italia lo specialista (diabetologo/endocrinologo) prende in carico i pazienti con diabete tipo 1 e insulino-trattati di tipo 2, mentre il medico di medicina generale si occupa dei pazienti con diabete tipo 2 non insulino-trattati e pre-diabetici.
Nel Regno Unito, Italia e Spagna il medico di medicina generale ha un ruolo primario nella diagnosi del diabete tipo 1, 2 e del diabete gestazionale.
In Germania, Regno Unito e Italia vengono sviluppati piani terapeutici personalizzati.
In tutti questi Paesi è previsto un team multidisciplinare operante in contesto ambulatoriale.
In Francia i pazienti sono seguiti da un team solo se vengono ospedalizzati, altrimenti i pazienti con diabete tipo 1 vengono seguiti dal diabetologo/endocrinologo e i diabetici tipo 2 vengono seguiti dal medico di medicina generale. In Spagna soltanto i pazienti con diabete tipo 1 vengono monitorati da un team multidisciplinare.
Nel Regno Unito soltanto i casi più complessi (diabete tipo 1 e diabete tipo 2 insulino-trattati) vengono seguiti dal team multidisciplinare, mentre i diabetici tipo 2 non insulino-trattati vengono seguiti dal medico di medicina generale (tabella 4).
Tutti i Paesi prevedono specifici programmi di educazione destinati ai pazienti e ai loro familiari. In Francia, Germania, Spagna i programmi di educazione sono offerti a tutti i pa- zienti, mentre in Italia solo a pazienti seguiti dal team multidisciplinare.
Nel Regno Unito, benché i programmi siano raccomandati dal National Diabetes Framework, problemi di budget a livello regionale frammentano l'offerta in misura spesso ampia, creando quindi evidenti diseguaglianze.

* Il focus è frutto di incontri a cui hanno partecipato esperti del settore


© RIPRODUZIONE RISERVATA