Sentenze

Caos specializzazioni/ Contrordine del Consiglio di Stato: 300 specializzandi da iscrivere in «sovrannumero»

di Marzio Bartoloni (da Scuola24 di oggi)

Con una pronuncia cautelare il Consiglio di Stato apre le porte ai corsi di specializzazione a 300 aspiranti medici che hanno presentato ricorso contro l'ultimo (e primo) concorso nazionale di fine ottobre scorso finito nella bufera per il pasticcio delle inversioni dei quesiti. Palazzo Spada, in contrasto con quanto stabilito nei giorni scorsi dalTar Lazio che di fatto sembrava aver salvato il concorso respingendo un ricorso del Codacons, ha stabilito «l'ammissione temporanea dei ricorrenti alle scuole di specializzazione in medicina fino alla decisione di merito».

La decisione di Palazzo Spada. Sono stati pubblicati ieri i cinque provvedimenti "fotocopia" del Consiglio di Stato, II sezione, sul maxi-ricorso per le irregolarità del concorso delle scuole di specializzazione mediche, promosso dalla Fp-Cgil Medici in collaborazione con lo studio degli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia, grazie al quale 300 medici ricorrenti ora potranno accedere alle Scuole di specializzazione.

«Il Consiglio di Stato ha accolto cinque ricorsi collettivi per 300 ricorrenti - spiegano gli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia - ritenendoli fondati e prendendo atto che i provvedimenti ministeriali recano un danno grave e irreparabile. E va oltre: le loro istanze devono essere accolte immediatamente, con ammissione alle scuole di specializzazione».

Per Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp Cgil Medici, «si tratta di una prima vittoria sindacale per il diritto alla formazione specialistica dei giovani medici, senza trucchi e irregolarità. Andremo avanti per veder riconosciuti i diritti di tutti i ricorrenti». «Il Governo e il Ministro Giannini - ha chiesto infine Cozza - si attivino da subito per garantire che un simile pasticcio non si verifichi in futuro. Prevedano un numero idoneo di borse di studio e un sistema di selezione equo e trasparente».

Il principio violato alla base del ricorso. Alla base della vittoria dei 300 aspiranti specializzandi - che hanno scelto la strada del ricorso straordinario al presidente della Repubblica con istanza sospensiva - ci sarebbe una motivazione di fondo, diversa da quella al centro del ricorso del Codacons respinto dal Tar Lazio, che sarebbe risultata decisiva. Nel mirino del ricorso promosso dalla Fp-Cgil Medici sarebbe finito un vizio specifico. E cioè non tanto l'errore dell'inversione dei quesiti, ma la violazione del principio di anonimato e segretezza alla base dei concorsi pubblici che avrebbe commesso il ministero stesso che per salvare il concorso aveva deciso di neutralizzare due domande. Un principio violato che sarebbe stato anche alla base dei ricorsi sui test di Medicina che hanno portato anche in quel caso alle iscrizioni in sovrannumero di migliaia di studenti che non avevano superato le selezioni. Il ministero dell'Istruzione ora dovrà dare esecuzione all'istanza cautelare del Consiglio di Stato iscrivendo i 300 aspiranti specializzandi in più ai corsi che sono partiti lo scorso dicembre.