Imprese e mercato

Assemblea di Farmindustria/ Scaccabarozzi: «Industria farmaceutica protagonista del rilancio economico, ma serve stabilità»

di Ro. M.

«Ci sono falsi miti duri a morire. Uno di questi è che l'Italia sia troppo lenta e priva delle energie necessarie per ripartire e viaggiare ad alta velocità». E’ un incipit all’insegna dell’ottimismo quello del presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi in apertura dell’Assemblea pubblica (la diretta streaming si può seguire sul nostro sito ). E l’industria farmaceutica ha un ruolo strategico nel rilancio dell’Italia «per un Paese in salute».

«Vogliamo esserlo sempre di più - continua Scaccabarozzi - perché la nostra industria è a forte vocazione internazionale e investe, innova, crea posti di lavoro. Si distingue in Europa per l'ampia presenza di aziende a capitale italiano fortemente internazionalizzate e di imprese a capitale estero fortemente radicate sul territorio».

La «speranza» d’altro canto è racchiusa nella stessa mission dell'industria farmaceutica, mossa dal desiderio di crescere e innovare e dalla volontà di trovare sempre nuove cure.

«Crediamo nei segnali di ripresa - sottolinea il presidente di Farmindustria - perché siamo, insieme ad altri, un asset per la competitività, un punto di ripartenza. Lo dicono i numeri. Primi fra tutti quelli degli investimenti con un aumento a doppia cifra: l'11% in più nel 2014. E quest'anno si replica per confermare il miliardo e mezzo di nuovi investimenti di imprese nazionali e internazionali programmati nel triennio 2014/2017. Scusate se è poco! Attenzione, la replica va in onda solo se il quadro resta stabile».

Una stabilità ormai diventata ormai condizione essenziale, eppure messa a rischio in queste ore (sono in corso le trattative tra Governo e Regioni sui tagli da 2,35 mld al Fsn previsti dalla Legge di Stabilità 2015 ) dal «vecchio approccio» di alcune Regioni, mosse da logiche «esclusivamente economicistiche». «Solo la determinazione del Ministro Lorenzin - ribadisce Scaccabarozzi - che si è battuta e continua a battersi per una visione di sistema della farmaceutica, ha impedito sinora che passasse una linea ideologicamente anti-industriale e di fatto contro l'innovazione».

Il concetto è chiaro: «l'industria farmaceutica è un pilastro del made in Italy e vuole diventare l'hub europeo del settore».

E i numeri per conquistare la leadership europea ci sono tutti: «L'Italia con i suoi 29 miliardi di produzione farmaceutica è, tra i 28 Paesi dell'Ue, seconda dopo la sola Germania. E il balzo della sua produzione, ancora in aumento del 7% anche nei primi mesi di quest'anno, dimostra che abbiamo tutte le carte in regola per conquistare la leadership europea».

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ha rassicurato le imprese. «I dati rappresentati sono tutti positivi - sottolinea - e siamo di fronte a una delle eccellenze italiane, in una bella gara con la Germania perché l'Italia è il secondo produttore di farmaci in Europa e lavoriamo al sorpasso. È una bella competizione in un settore importante - ha aggiunto - fatto di innovazione, di sapere e di tecnologie. E c'è un ulteriore dato sulle imprese internazionali che investono qui: vuol dire che il Paese è in grado di garantire a queste imprese, che possono scegliere dove investire, un contesto positivo. Lavoriamo per far sì che questo trend si consolidi nel tempo».


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