Imprese e mercato

La tutela della salute non può prescindere dall’innovazione

di Marco Campione (presidente Associazione Elettromedicali-Assobiomedica)

Il progresso nello sviluppo farmaceutico e nello sviluppo delle tecnologie medicali ha contribuito in misura determinante all'allungamento dell'aspettativa di vita di qualità cui stiamo assistendo da decenni.
Oggi ci arrovelliamo sulla sostenibilità di un servizio sanitario universalistico a risorse finite compresso dall'aumento della domanda di salute (indotto principalmente dall'invecchiamento della popolazione e dall'incremento della prevalenza delle malattie croniche).
Il contenimento della spesa va inteso come mezzo e non come scopo, evitando la marginalizzazione del Paese e del suo Servizio sanitario e comunque mai in contrapposizione alla qualità del servizio erogato, sfruttando, e non demonizzando, il ricorso alla tecnologia come soluzione al problema.
Soluzione, non problema.
Qualche giorno fa, su queste stesse pagine web, Nino Cartabellotta ha argomentato sull'uso indiscriminato e pernicioso delle tecnologie medicali. Sono in disaccordo. Così come lo è la comunità medico scientifica di tutto il mondo. È certamente vero che ci sono esempi di inappropriatezza indotti da un eccesso di medicina difensiva che vanno combattuti, ma il sillogismo di Cartabellotta secondo il quale si sia creato un corto circuito fra domanda e offerta è davvero curioso.
La diagnostica per immagini (sì, proprio quella, per esempio, che fa uso di tomografia computerizzata o risonanza magnetica) consente la diagnosi precoce, consente di seguire e modificare il percorso di cura di malattie complesse quali quelle oncologiche, cardiologiche o neurodegenerative.
La prevenzione tramite programmi di screening (quali ad esempio quello del tumore della mammella o del colon retto) sono una testimonianza concreta di successo dell'uso della tecnologia medicale al servizio del cittadino.
Questa tecnologia tanto colpevolizzata viene utilizzata perché il beneficio è dimostrato da rigorosi studi clinici che sono alla base della Evidence Based Medicine tanto cara a Cartabellotta. E non davvero come mezzo di potere e prestigio.
Per progredire nella tutela della salute, per ridurre la spesa deteriore in sanità ci vuole più tecnologia, non meno. Certamente meglio governata, ma tentare di arrestare il progresso è davvero la soluzione sbagliata. Sempre. Ce lo insegna la storia.


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