Imprese e mercato

Appropriatezza, Assobiomedica: basta facili populismi. Orgogliosi delle nostre imprese e dei nostri lavoratori

di Massimiliano Boggetti (presidente Assodiagnostici-Assobiomedica)

Avevo promesso un “no comment” all'ennesima uscita del Cartabellotta di lunedì scorso , poiché ritengo non opportuno vedere nel mio Paese, attualmente in difficoltà economica, soggetti che si erigono a conoscitori dei “veri problemi” e che ripropongono scaramucce secondo un vecchio canovaccio di contrapposizioni ormai superate.
Purtroppo la presa di posizione del direttivo Slow Medicine , a supporto del Cartabellotta (ndr, leggi il primo articolo di Nino Cartabellotta che ha generato la polemica) , quasi ce ne fosse bisogno, ieri su Sanità24, mi coinvolge direttamente e impone una mia risposta.
Nessuno meglio dell'industria della diagnostica in vitro conosce approfonditamente la “sensibilità” dei prodotti che realizza; ma anche del loro valore, al punto che come presidente Assodiagnostici sono orgoglioso di rappresentare le migliaia di lavoratori italiani, che ogni giorno lavorano nelle aziende associate con eticità e serietà, per produrre quelle innovazioni tecnologiche che hanno reso possibili i miracoli della medicina moderna, quando correttamente utilizzate dagli stimati professionisti di Medicina di Laboratorio. La frase che io debba «proteggere il mercato e le sue leggi, in modo da espandere i consumi e aumentare i profitti» la trovo irricevibile ed offensiva, anche per tutti questi miei colleghi; chiederei rispetto per loro.
Incomprensibile poi da dove si evinca nel mio editoriale la distanza dal “positioning paper” sull'Hta della mia associazione. Parliamo di Hta dai tempi in cui non ne parlava quasi nessuno, se non qualche sporadico ed isolato ricercatore; la nostra posizione è molto chiara: la corretta applicazione di questa metodologia porta alla scelta della tecnologia più appropriata ed al suo corretto utilizzo. Entrambi questi elementi, scelta e utilizzo, esulano dall'ambito di azione delle industrie; questo è compito dei medici di medicina di Laboratorio e delle società scientifiche con cui, infatti, abbiamo un confronto aperto, onesto e costruttivo, perché entrambi abbiamo gli stessi “interessi”: la salute dei cittadini.
In un momento di dolorosi tagli al Servizio sanitario che ne minano la sopravvivenza, mi dispiace vedere che, invece, di avviare un dibattito serio anche con nuovi soggetti che si affacciano al nostro mondo, alla ricerca di soluzioni condivise per il bene comune, come Assodiagnostici sta portando avanti con le società scientifiche, le associazioni di pazienti e importanti stakeholder del mondo della medicina, si ricorra a facili quanto sterili populismi, utilizzando vecchi registri di propaganda e facili slogan pur di apparire.
Infine concludo che quali siano i legittimi interessi che Assodiagnostici persegue - seppure mi renda disponibile al confronto anche con chi evidentemente non li conosce, purché tale confronto sia serio - è reso evidente dall'appartenenza a Confindustria.


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