Imprese e mercato

Omeoimprese: il Governo boccia la richiesta di proroga per le registrazioni

E' una situazione di pesante incertezza quella che sta vivando il comparto dell’omeopatia a seguito della scadenza della registrazione dei farmaci in commercio. Una perdita di 90milioni di euro su 300 milioni di fatturato con decine di aziende a rischio chiusura è lo scenario che si prospetta al termine dell’incontro fra il ministero della Salute e Omeoimprese, l'associazione che rappresenta i produttori di farmaci omeopatici.
Ad oggi rimane la contrarietà del ministero alla proroga di un anno richiesta dalle aziende al Governo per presentare i dossier ad Aifa: un iter burocratico particolarmente complesso rischia così di far scomparire dal mercato migliaia di medicinali e le aziende saranno costrette a tagliare sui costi di produzione.

Duro il commento del presidente di Omeoimprese, Giovanni Gorga, al termine dell'incontro: «L’Italia ha recepito solo nel 2010 una direttiva europea datata 2001. Perché, proprio oggi, tanta fretta? Il ministro Lorenzin spieghi qual è l’ostacolo che impedisce di prendere in mano la situazione oggi. Qui c'è in gioco la libertà di scelta di 8milioni di Italiani e 4.000 posti di lavoro». Per Gorga la mancata proroga metterà a rischio l’intero comparto. « I dossier - spiega - sono complessi e costosi e specialmente le aziende di piccole dimensioni non sono in grado di farsi carico di un simile lavoro senza penalizzare la produzione e gli investimenti. Il che vuol dire che molte saranno costrette a fare delle scelte con ripercussioni grandissime su tutta la filiera».
«La richiesta di Omeoimprese - conclude il presidente - è sostenuta da tutte le forze parlamentari. Non si capisce perché il Governo debba avere un atteggiamento di chiusura verso la volontà popolare che il Parlamento, per sua natura, esprime».


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