Imprese e mercato

Farmaci e donne, Janssen Italia punta sul «rosa»

di Red. San.

Un Consiglio d’amministrazione formato per metà da professioniste e il 43% dei propri dipendenti donna a fronte di una media del 25% per l’industria nazionale, con una punta di diamante del 70% sul personale dedicato alla ricerca «in rosa». Con queste credenziali, alla vigilia della Giornata internazionale della donna che si celebra l'8 marzo, Janssen Italia, azienda farmaceutica di Johnson & Johnson, lancia la Campagna #FacciamoLaDifferenza, in collaborazione con il Gruppo Mondadori, «per dare voce alle dipendenti dell'azienda e trarre dai loro racconti spunti di crescita e riflessione per il futuro».

«Siamo orgogliosi di presentare un progetto - spiega Massimo Scaccabarozzi, presidente e amministratore delegato di Janssen Italia - interamente dedicato alle “nostre donne”. L'obiettivo è mostrare come l'universo femminile abbia contribuito a concretizzare la mission di Janssen in questi anni. Fa parte della mia personale vocazione sostenere le donne e trarre spunto dal valore aggiunto che, ogni giorno, sono in grado di generare. Non è un caso, infatti, che il Consiglio di Amministrazione di Janssen Italia sia composto per il 50% da professioniste, che formano anche la quasi totalità dei miei collaboratori più stretti. Un “primato”, visto che nel nostro Paese è presente solo 1 donna ogni 10 dirigenti. Le donne, in Janssen, sono state spesso in grado di rivoluzionare l'approccio alla salute e alla scienza. Nella nostra area Ricerca e Sviluppo, infatti, rappresentano il 70% delle risorse, contro il 53% dell'intero settore farmaceutico. Se paragoniamo questi dati a quelli globali, vediamo che in Italia le dipendenti con posizioni di Senior Manager sono il 44%, rispetto a una media del 12% delle aziende dell'area Europa, Africa e Medio Oriente (EMEA) e del 19% dell'America del Nord».

Il progetto, che durerà per tutto il 2017, vedrà protagoniste le storie personali e lavorative delle dipendenti Janssen Italia, raccolte e raccontate da Luca Masia, autore televisivo, scrittore e sceneggiatore, nel ruolo di intervistatore, moderatore e narratore. Le testimonianze saranno rielaborate per dare risalto a tutti gli elementi più rilevanti, emersi da questi “spaccati” di vita personale e lavorativa. Esempi virtuosi e d'ispirazione per l'azienda stessa.

Una politica orientata sulle donne, anche nella selezione del perosnale. «La strategia è quella di adottare precise politiche di reclutamento- spiega una nota dell’azienda faramceutica - che possano garantire esattamente la stessa percentuale di candidature selezionate di donne e di uomini, con l'obiettivo di raggiungere nel breve termine lo stesso numero di assunzioni. L'obiettivo non riguarda solo la rappresentanza numerica delle donne in termini quantitativi ma anche qualitativi, infatti sono stati lanciati nuovi programmi interni che portino ad applicare lo stesso livello retributivo, in caso di uguali mansioni, così da offrire a donne e uomini delle condizioni paritarie al momento dell'assunzione. Un approccio in controtendenza rispetto al Paese».

Stando ai dati del “Gender Gap Report 2016”, infatti, in Italia le donne, a parità di mansioni, guadagnano il 10,9% in meno degli uomini. Rispetto al 2014, poi, la differenza di retribuzione è cresciuta ulteriormente: gli stipendi degli uomini sono saliti dello 0,6%, quelli delle donne hanno subito un calo dello 0,7%.

Fari puntati anche sulle politiche di conciliazione tra tempi di lavoro e di vita. «Ne sono un esempio lo Smart Working - continua Janssen Italia - con un approccio di cui l'azienda è stata tra le prime promotrici in Italia, fin dal 2014. L'Energy For Performance in Life, un programma ideato per fornire, tramite corsi di fisiologia e nutrizione, linee guida per gestire la propria energia personale e raggiungere performance ideali. O “Valore D”, di cui Janssen Italia è socio fondatore, un'Associazione di aziende creata nel 2009 per sostenere la leadership delle donne e promuovere la diversità e il talento fornendo gli strumenti e le conoscenze necessari alla loro crescita professionale».

E Janssen ha scelto anche di schierarsi in prima linea con violenze e abusi. I trend segnalati dalle statistiche sono allarmanti: 6 milioni e 788 mila sono state vittime, nel corso della propria vita, di una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Nel 2014 circa 4 milioni e 400 mila donne hanno dichiarato di aver subito violenza psicologia dal proprio partner, che equivale al 26,4% della popolazione femminile in coppia.

Su questi presupposti, a partire dal 2011, è nato il Progetto “Artemisia”, promosso dall'Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Cologno Monzese (MI) con il supporto non condizionato di Janssen Italia. Due i filoni principali: lo Sportello di ascolto e la promozione di iniziative culturali di sensibilizzazione sulla violenza di genere.

«Si tratta di un progetto che fornisce un aiuto concreto alle donne vittime di violenza. Grazie al lavoro delle psicologhe e psicoterapeute presso lo “Sportello Artemisia” garantiamo un colloquio individuale pensato per dare voce al disagio, aiutando ad affrontare un percorso di rielaborazione del proprio vissuto - ha affermato Dania Perego, Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Cologno Monzese (MI) -. Il tutto nella totale riservatezza e segretezza. Un elemento fondamentale per garantire l'anonimato e impedire eventuali ripercussioni. Oltre allo Sportello, poi, il nostro impegno si concretizza nell'organizzazione di attività di informazione e sensibilizzazione sul territorio e presso gli istituti scolastici. Lo scopo è fermare il fenomeno della violenza partendo da una rivoluzione socio-culturale sulle differenze di genere».


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