Imprese e mercato

Disturbo mentale e lavoro: da Pistoia un brand per aziende virtuose

di Lisa Baracchi

Come lo sono diventate le certificazioni di sostenibilità ambientale anche la certificazione della responsabilità sociale che spinge le imprese a inserire persone con disturbi mentali dovrebbe diventare un “must”. In Toscana si sta lavorando a un “brand”, da riservare alle imprese virtuose impegnate sul tema, legato a un progetto sperimentale che la Regione sta promuovendo in provincia di Pistoia (insieme al Dipartimento di Salute Mentale dell'ASL Toscana Centro), gestito dalla cooperativa Saperi Aperti.

«Un progetto che punta a superare lo stigma rivolto ancora oggi alle persone che si trovano ad affrontare disagi psichici – spiega Marina Babboni, dirigente responsabile dei Servizi per il Lavoro di Massa Carrara, Lucca e Pistoia della Regione Toscana – La scommessa, in un momento in cui le difficoltà del mondo del lavoro sono comuni a molti, è quella di coinvolgere i datori di lavoro, parlare alla loro sensibilità, per poter offrire alle persone con fragilità percorsi personalizzati di inserimento lavorativo, dal tirocinio, alla borsa lavoro fino al contratto a tempo indeterminato».

Le persone coinvolte nel progetto sono accompagnate nel percorso di inserimento e il progetto prevede l'avvio di interventi di orientamento e formazione che vanno dai corsi e dai laboratori, all'aiuto nella creazione d'impresa.

Ma importante per il successo del progetto è il lavoro di sensibilizzazione delle imprese: «Abbiamo avuto riscontri molto positivi dalle aziende, molte del settore florovivaismo, che hanno già aderito al progetto – racconta Babboni - superate le difficoltà iniziali le esperienze avviate hanno dato vita a buone pratiche, che avranno presto un loro riconoscimento».

Il progetto è realizzato con finanziamenti del fondo regionale per l'occupazione dei disabili dall'agenzia formativa Saperi Aperti, in convenzione con la Regione Toscana e con la collaborazione attiva delle associazioni dei familiari, che partecipano ad un tavolo di concertazione delle azioni insieme ai servizi territoriali.

La scommessa appena avviata a Pistoia parte dalla constatazione che il lavoro, condizione e strumento di autonomia e riabilitazione è in grado di sottrarre chi è in difficoltà al circuito dell'assistenza, con significativi vantaggi per la collettività. Da recenti statistiche citate dagli organizzatori del progetto risulta che siano oltre 160 milioni - più del 30% della popolazione totale - gli europei colpiti da qualche forma di disturbo mentale (comprese anche le forme lievi). Solo in Italia il problema riguarderebbe circa 17 milioni di persone. E uno degli aspetti più problematici è costituito proprio dalla mancanza di lavoro che causa o che aggrava disturbi.


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