Imprese e mercato

Nuova governance, Scaccabarozzi (Farmindustria): «Vicini a soluzione su pay-back pregresso. Al più presto buone regole»

di Rosanna Magnano

«Noi crediamo che la nuova governance per il settore farmaceutico sia necessaria e abbiamo avuto ampie rassicurazioni dal Governo che si sta lavorando per una buona governance. Perché quella attuale non regge più, tra sforamenti faraonici e tetti della spesa ospedaliera non congrui rispetto alle esigenze reali. Meccanismi che hanno di fatto introdotto nuovi oneri, ormai insostenibili per le imprese. Di questo oggi sono tutti consapevoli». È la posizione del presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi sull’attesa riscrittura delle regole che dovranno guidare la spesa farmaceutica pubblica del futuro con tutte le sue complesse correlazioni con la nuova domanda di salute, la sostenibilità dell’innovazione e il mercato.

Il tavolo Governo, Regioni, industria è fermo da tempo e il confronto si è incagliato sullo scoglio del pay-back. La quadratura del cerchio va trovata sull’applicazione di questo strumento di governo della spesa per il periodo 2013-15, che ha incontrato il muro di numerosi ricorsi da parte delle aziende farmaceutiche e della distribuzione, che hanno portato ad annullamenti da parte del Tar. La questione si è trascinata negli anni, tra misure “tampone”, ulteriori ricorsi e sospensioni da parte dei giudici amministrativi, fino ad arrivare a un contenzioso tra aziende farmaceutiche e Aifa su un pay-back di circa 1,5 miliardi per il triennio, di cui circa 600 milioni non sono stati pagati dalle imprese.

Ma la soluzione finale sulla definizione degli importi dovuti per il 2013, 2014 e 2015 dalle aziende sembrerebbe vicina. «Ci sono stati degli errori di calcolo ma l’Aifa ha fatto un grandissimo lavoro, con un impegno praticamente a tempo pieno - continua Scaccabarozzi - per risalire ai numeri reali della spesa e sanare le incongruenze e siamo vicini a una svolta. Ora bisogna fare in fretta. È importante chiudere il pessimo capitolo del pregresso e ripartire con nuove basi almeno dal 2018. E va nella giusta direzione anche la nuova disposizione introdotta con la cosiddetta manovrina, che per il 2016 e il 2017, prevede che l’Aifa possa avvalersi dei dati riportati nelle fatture elettroniche».

Una volta ottenuta la chiusura tombale dei ricorsi in tema di pay-back e fatta rapidamente luce anche sul 2016 e 2017, il confronto tra Governo, Regioni e industria potrebbe quindi ripartire in vista della prossima legge di Bilancio per il 2018, che sicuramente non potrà risolvere tutti i problemi della governance farmaceutica ma contenere qualche novità probabilmente sì. «La misura più realistica che ci aspettiamo - conclude il presidente di Farmindustria - visti i notevoli sforzi messi in campo sui fondi per i farmaci innovativi è che eventuali risorse non spese siano reimpiegate nella farmaceutica, senza dirottarle verso altri capitoli. E questo sarebbe già un buon risultato. E poi bisogna per forza di cose semplificare il sistema. Perché quello dei budget è ormai iniquo nei confronti delle aziende. Il pay -back dovrebbe essere una misura straordinaria di controllo della spesa farmaceutica e non strutturale».


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