Imprese e mercato

Assogenerici-Nomisma: industria vitale ma il ribasso dei prezzi è a livello critico

di Ernesto Diffidenti

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Le aziende del farmaco generico, per lo più giovani e di medie dimensioni, non riescono più a coprire i costi di produzione, aumentati del 69% negli ultimi dieci anni, e superiori di 2 punti al pur positivo trend dei ricavi (+67%). La voce che pesa di più è quella delle materie
prime, cresciuta del 4,2% nell'ultimo anno, ma sono aumentati anche del 7,6% i costi del personale. Eppure il settore è dinamico e vocato all'export con un fatturato pari a 8
miliardi di euro, e un significativo effetto anche sull'occupazione con oltre 8mila dipendenti e un impatto totale stimato di oltre 33mila occupati (effetto indiretto di 11,5 mila
dipendenti, effetto indotto 13,4 mila). Ma i conti non tornano, secondo il report dell'Osservatorio creato da Nomisma con Assogenerici, e presentato oggi a Roma, soprattutto per la sforte spinta al ribasso dei prezzi. Per Enrique Häusermann, presidente di Assogenerici "la continua pressione verso il basso dei prezzi dei farmaci generici a partire dal 2010 ha costantemente eroso la marginalità lorda delle imprese del comparto". "Il pericolo - aggiunge - è che si sia toccato un livello critico dei prezzi, al di sotto del quale la sostenibilità economica di molte imprese potrebbe risultare a rischio".

Poma (Nomisma): usare gli strumenti di Industria 4.0 e creare un network
Segnali di pesante disagio emergono anche dalle dinamiche dei meccanismi di gara, che presiedono a tutte le forniture ospedaliere: tra il 2016 e il 2018 l'incidenza in volume dei generici sulla farmaceutica ospedaliera è cresciuta di quattro punti percentuali (dal 23,4% al 27,3%), ma la quota in valore è aumentata solo dello 0,3%. Secondo Lucio Poma, responsabile scientifico Area industria e innovazione di Nomisma "nello stesso arco di tempo risulta decisamente in aumento la percentuale dei lotti non aggiudicati (dal 21,5% del 2010 al 24,4% del 2018)". "Mentre incrociando il numero medio di offerte per lotto aggiudicato con la data di scadenza brevettuale dei medicinali in gara - aggiunge - si scopre che a dieci anni dalla scadenza del brevetto il tasso di partecipazione risulta quasi azzerato".

«Il settore della farmaceutica - sostiene Poma – è investito da una ristrutturazione epocale». Per restare competitivi è necessaria «una presa di coscienza collettiva da parte delle imprese; la disponibilità delle stesse a mettersi in gioco, colmando un evidente gap culturale e informativo esistente; la capacità - anche da parte di Assogenerici - di creare network e favorire l'allargamento della filiera». Ma anche sfruttare appieno gli strumenti messi a disposizione da industria 4.0.

Il sottosegretario Bartolazzi: collaborazione tra Governo e Assogenerici
Dal canto suo il sottosegretario alla Salute, Armando Bartolazzi, auspica "una imprescindibile collaborazione stretta tra Governo e Assogenerici. È lampante infatti che questa industria manifatturiera del farmaco ancora resista in un settore che ha visto una crisi generale. La competizione in genere è sana, ma in forma estrema può veramente portare danni irreparabili". Per Bartolazzi, dunque, occorre spingere il piede sull'acceleratore della qualità "dimostrando studi scientifici alla mano la reale equivalenza ai farmaci tradizionali" e porsi come target "i farmaci innovativi, che hanno prezzi molto elevati". In questa direzione appare "favorevole una partnership pubblico privata per sviluppare anche progetti di ricerca per sostituire farmaci innovativi altamente costosi".

Li Bassi (Aifa): ampi spazi di crescita per i farmaci generici
Per il direttore dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Luca Li Bassi"il Servizio sanitario investe nei farmaci un quinto delle risorse destinate al Ssn ogni anno e il settore dei farmaci generici può giocare una parte importantissima, perché ci permette di raggiungere più pazienti, nonché centrare i nostri obiettivi in termini di salute e di efficientare l'uso delle risorse".

Li Bassi vedi "ampi" margini di crescita per i farmaci generici. "Abbiamo una penetrazione oggi dei farmaci generici che è di circa il 30% - sottolinea -. Altri Paesi riescono a fare molto meglio (Germania e Regno Unito sono al 60%, l'Olanda è al 70%). I biosimilari in Norvegia hanno una penetrazione del 90% mentre in tanti altri Paesi la maggior parte della gente viene curata con i farmaci generici, che assicurano un livello di efficacia, sicurezza e qualità che rispetta tutti gli standard a livello internazionale".


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