Imprese e mercato

Covid-19/ Häusermann (Egualia), «Sui vaccini impossibile improvvisare. Riflessione di filiera per rispondere alle esigenze nel medio-lungo periodo»

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«Due settimane fa la Commissione Europea ha aperto un dialogo con tutti i comparti dell’industria farmaceutica, inclusa l’associazione europea dei produttori di farmaci fuori brevetto, Medicines for Europe, per verificare la presenza di aziende disponibili a supportare la produzione di vaccini Covid-19. Siamo tutti consapevoli dell’urgenza di poter disporre di dosi massicce di vaccini per la messa in sicurezza della popolazione, ma deve essere chiaro a tutti che la produzione di vaccini non può essere improvvisata».
Enrique Häusermann, presidente Egualia, interviene così nel dibattito in corso sulla possibilità di produrre in Italia i vaccini Covid-19, ricordando l’iniziativa avviata dalla task force sulla capacità produttiva di farmaci e vaccini dei Commissari Europei Breton e Kyriakides.
Il questionario utilizzato per individuare e mappare tutte le possibili risorse disponibili in Europa riguarda non solo la disponibilità di possibili impianti di produzione idonei a gestire le diverse fasi del processo ma anche tutti gli aspetti ad essa correlati (materie prime, fiale, siringhe preriepite).
L’obiettivo a breve termine è quello di favorire i collegamenti tra gli sviluppatori di vaccini e qualunque altra azienda farmaceutica idonea a contribuire a un incremento produttivo, prime fra tutte le aziende produttrici in conto terzi di cui l’Italia diversi fiori all’occhiello. A medio termine si punta invece a pianificare con le aziende sviluppatrici i possibili fabbisogni produttivi per molteplici campagne vaccinali, necessarie qualora il virus diventasse endemico o sviluppasse varianti più aggressive, che necessiterebbero di vaccini “potenziati”.
«Le nostre aziende dotate linee di produzione sterili potrebbero giocare un ruolo nella fase di formulazione, riempimento e conclusione del processo - conclude Häusermann - ma tutto dipende su quali fasi produttive si deciderà di concentrarsi, con quali volumi ed in che tempi. Abbiamo un dialogo costante con Farmindustria e condividendo lo spirito delle recenti posizioni espresse sul tema, auspichiamo che possa aprirsi una riflessione ampia di filiera per il medio/ lungo termine, contemplando gli investimenti necessari per rispondere alle urgenze imposte dalla pandemia. È uno sforzo a cui tutta l’industria del farmaco è chiamata per fare la sua parte: noi abbiamo individuato delle potenziali aree di supporto della nostra industria a questo sforzo e siamo pronti ad approfondire i dettagli, evidentemente non dimenticando i tempi tecnici necessari e gli investimenti da sostenere».


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