Imprese e mercato

Vertice Ue, Russolo (Aschimfarma), Europa torni a essere hub farmaci essenziali

di Radiocor Plus

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L' Italia è il primo Paese europeo per numero di imprese produttrici di principi attivi farmaceutici, con oltre 72 aziende per 109 siti produttivi e una quota export pari all'85%. Qualità e sicurezza nella produzione, attività di ricerca e innovazione ben superiore alla media manifatturiera, rispetto dell'ambiente sono i fattori che ci hanno consentito di rafforzare la nostra immagine e resistere agli attacchi dei Paesi asiatici. Certo, bisogna fare ancora di più». Così Paolo Russolo, Presidente di Aschimfarma (l'Associazione di Federchimica che rappresenta in Italia i produttori di principi attivi farmaceutici) accoglie e rilancia la proposta dell'European Fine Chemical Group (EFCG) al meeting della Commissione europea per una nuova strategia farmaceutica nella UE, svoltosi oggi a Bruxelles. Attualmente la filiera europea dei medicinali dipende per oltre il 74% dalle forniture provenienti dall'Asia e con il Covid-19 è emerso in modo lampante che questa condizione mette a rischio i sistemi sanitari europei. «Dobbiamo coordinare i nostri sforzi - prosegue Russolo - per una produzione solida, affidabile, competitiva e sostenibile. L'autonomia sanitaria dell'Europa dipenderà in gran parte dalla sua capacità di mantenere e sviluppare la base industriale esistente, nonché di investire in tecnologie innovative e sostenibili. Le nostre imprese - conclude Russolo - lavoreranno a stretto contatto con la Commissione Europea e lungo la catena del valore per creare le condizioni per migliorare la resilienza del sistema sanitario europeo. Proprio in questa direzione Federchimica Aschimfarma, Egualia e Farmindustria si sono attivate, presentando il "Progetto per il reshoring di farmaci e principi attivi farmaceutici in Italia" coordinato dal Cluster Alisei».


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