Imprese e mercato

Attuazione del Pnrr, i privati sono pronti a dare il loro contributo ma eliminare i «tetti»

di Enzo Paolini *

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24 Esclusivo per Sanità24

Il Pnrr offre alla sanità un’occasione storica per garantire al Paese un cambio di passo nell'erogazione di servizi per la cura e l'assistenza dei cittadini. L' Acop - Associazione coordinamento ospedalità privata – ha da tempo segnalato opportunità da cogliere, posizioni di rendita da eliminare, inutili appesantimenti burocratici. Oggi vuole offrire il proprio concreto contributo per sostenere Governo, Regioni ed enti locali in questa complessa fase in cui è indispensabile ripensare il sistema. Perché le risorse ora ci sono, ma bisogna spenderle bene.
Di fronte a problemi atavici del nostro sistema sanitario l'obiettivo deve essere implementare i servizi, abbattere le liste di attesa, contrastare l'emigrazione sanitaria fra le regioni. Per far questo, però, occorre una programmazione con un orizzonte ampio, almeno triennale. Ed è necessario consentire la libera scelta e superare il sistema dei compartimenti e dei tetti rigidi che - ad un certo punto dell’anno - impedisce alle strutture accreditate di continuare ad erogare servizi a costi ridotti. Se una cosa funziona bene, perché bloccarla? Senza il superamento dei tetti rigidi non potrà che peggiorare la piaga delle liste d’attesa, dell'emigrazione sanitaria e dell'aumento della spesa.
In questo contesto, grazie alle risorse e ai progetti del Pnrr si possono fare scelte importanti ma che, in casi come la realizzazione delle case di comunità o della salute, comportano operazioni molto complesse. Nell’impossibilità di attuare l’intervento nei tempi previsti sarebbe dunque possibile dirottare i finanziamenti su lavori già avviati in quegli ospedali in cui, per varianti indispensabili e aumenti dei costi delle materie prime, la disponibilità economica corrente risulta insufficiente. Tutti sappiamo che sarebbe una rivoluzione portare a compimento opere già in corso e rendere efficienti ospedali pubblici chiusi o degradati a sportelli di smistamento (con conseguenze nefaste). Tutti sappiamo quanto sarebbe utile un centro unico di prenotazioni moderno, diretto, preciso e tempestivo.
Le risorse ci sono. Specie se a quelle connesse al Pnrr aggiungiamo i risparmi che potrebbero arrivare dalla lotta agli sprechi. Ma i soldi da soli non bastano. Prendiamo ad esempio le Case di comunità, per le quali Regioni e Comuni devono individuare edifici disponibili già in possesso di certe caratteristiche (sismiche, antincendio, destinazione d’uso…) ma anche idonei a nuove realizzazioni (parcheggi, collegamenti con i mezzi pubblici, percorsi per i disabili, viabilità, sale riunioni, locali per il volontariato, i team multiprofessionali). E poi c’è il personale da selezionare, assumere, inquadrare, remunerare. Una sfida certo non semplice. Ed è solo una delle tante che ci attendono.
Noi siamo pronti, disponibili e interessati a fare la nostra parte. A iniziare a programmare, insieme alle Regioni e alle Asp, così da implementare servizi, spingere investimenti, assumere e valorizzare professionalità. Fermo restando che sono le istituzioni a decidere, crediamo nella collaborazione e nel dialogo come basi per costruire le decisioni migliori nell’interesse della collettività, specie in una fase così complessa.

* vicepresidente nazionale Acop


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