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Iqvia: nel 2022 spesi 12 mld per acquisti diretti di farmaci (+6%), per le aziende payback di 1,25 mld

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24 Esclusivo per Sanità24

La spesa farmaceutica per acquisti diretti (spesa ospedaliera) nel 2022 oltrepasserà nuovamente il tetto programmato per legge. Secondo i calcoli di Iqvia, il provider globale di dati, analisi, ricerca clinica, consulenza e tecnologie innovative in ambito sanitario e farmaceutico, il disavanzo della spesa per acquisti diretti di farmaci sarà tra 2,4 e 2,5 miliardi di euro. Di questi la metà, cioè 1,2-1,25 miliardi, dovrà essere ripianata dalle aziende farmaceutiche (payback). La restante parte è pagata dalle singole Regioni in base al loro superamento del budget assegnato.

"Il tetto di spesa per l’acquisto diretto di farmaci, anche se ancora provvisorio - spiega Iqvia - dovrebbe essere intorno a 9,6 miliardi di euro, ossia il 7,8% del Fondo sanitario nazionale (FSN). Tuttavia, si prevede che la spesa per acquisti diretti sarà intorno a 12 miliardi di euro (in aumento di circa il 6% rispetto al 2021)".

Lo sfondamento aumenterà quindi di circa il 18% rispetto al 2021, nonostante l’aumento di 2 miliardi del Fondo sanitario nazionale e l’incremento della percentuale del Fondo dedicato alla spesa farmaceutica per acquisti diretti che è passato da 7,65% a 7,8% (al netto dei gas medicinali). Entrambe queste misure sono state deliberate dalla Legge di Bilancio 2021.

Sono esclusi da questo computo i farmaci innovativi e innovativi oncologici che, da quest’anno, rientrano in un unico fondo separato da 1,1 miliardi di euro. In questo caso, Iqvia prevede un aumento di spesa sia per quanto riguarda i farmaci innovativi sia per i farmaci innovativi oncologici, ma poiché i due fondi sono ora uniti, non si prevede alcuno sforamento. Inoltre, il fondo unico gode di un aumento di 100 milioni di euro (da 500+500 milioni a 1,1 miliardi).

La spesa convenzionata (ricetta rossa) è prevista in crescita di circa 1,5% rispetto al 2021 arrivando tra gli 8,0 e gli 8,1 miliardi di euro.

“L’esigenza di garantire la sostenibilità economica del servizio sanitario nazionale - commenta Sergio Liberatore, amministratore delegato di Iqvia Italia - ha portato all’attuazione di interventi che penalizzano l’industria farmaceutica. Se vogliamo una sanità all’avanguardia bisogna superare questi meccanismi che rischiano di penalizzare la qualità della sanità in Italia e danneggiare un comparto riconosciuto come il primo per investimenti in innovazione scientifica. Bisogna, innanzi tutto, superare il meccanismo dei tetti di spesa, visto che si sa in partenza che verranno sfondati per oltre due miliardi di euro e che, purtroppo, l’industria farmaceutica sarà chiamata a ripianare questo disavanzo. E’ importante che questo tema torni a essere una priorità della politica”.


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