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Sanità, pubblica amministrazione e cultura: le chiavi del nuovo manager sono competenza e responsabilità

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Guardare al passato in chiave strategica, mettere al centro la competenza e anche una maggiore responsabilità al servizio di un vero e proprio investimento culturale: questa la dimensione immaginata per il nuovo manager nelle politiche culturali, sanitarie e pubbliche e tratteggiata nel corso di una due giorni di incontri presso il nuovo campus romano di SDA Bocconi School of Management.

Nella nuova sede romana, inaugurata il 12 ottobre scorso, si sono dati appuntamento alcuni rappresentanti e manager apicali di soggetti pubblici e privati, tra cui Vincenzo Caridi, direttore generale dell’INPS, Marcello Fiori, capo Dipartimento Funzione Pubblica, Ernesto Maria Ruffini, direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Giovanni Fosti, presidente Fondazione Cariplo, Stefano Lorusso, direttore generale del ministero della Salute, Nicola Pinelli, direttore FIASO, Fernanda Gellona, direttore Generale Assobiomedica, Massimo Annochiarico, direttore generale Salute e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Claudio D’Amario, direttore generale Dipartimento Salute della Regione Abruzzo, Enrica Giorgetti, direttore generale, Farmindustria, Antonio Naddeo, presidente Aran, Alessia Grillo, direttore generale CINSEDO.

"La presenza di SDA Bocconi a Roma - ha commentato a margine degli incontri Stefano Caselli, Dean SDA Bocconi - è un gesto di rispetto nei confronti della capitale del nostro paese e quindi di attenzione profonda a quelli che sono i bisogni di ricerca e formazione rilevanti, per l'Italia ma soprattutto per la sua proiezione internazionale. Le sfide per una Scuola di Management diventano più ampie e si allargano a quelle che sono le sfide che investono la società nel suo complesso. SDA Bocconi deve essere un attore chiave della trasformazione sociale, con un impatto sempre crescente e visibile, grazie alla sua attività di alta formazione e alla sua capacità di fare ricerca, che deve alzare continuamente la barra dei contenuti, creando un ponte robusto fra le sue componenti più avanzate e il mondo delle decisioni e del management”.

Governare i bisogni di una popolazione diversa da quella che ha visto la nascita e lo sviluppo del Sistema sanitario Nazionale rappresenta la principale sfida in tema di politiche sanitarie, dove soluzioni innovative richiedono nuove competenze, di governance e spesa sanitaria, innovazione e digitalizzazione, formazione e ricerca.

“Ci sono tendenze ormai in atto da tempo - ha aggiunto Rosanna Tarricone, SDA Bocconi Associate Dean for Government & Health Division - che aspettano risposte e che segneranno il futuro del nostro servizio sanitario nazionale. E' tempo di agire. L’incontro è stato un’occasione per riflettere sul nostro Servizio Sanitario Nazionale, tra i sistemi con le migliori performance al mondo, e un privilegio che troppo spesso diamo per acquisito. Le tendenze demografiche, epidemiologiche e tecnologiche, in atto ormai da tempo, possono minacciarne il futuro, se non governate. Crediamo siano necessari dei cambiamenti e per questo ci confronteremo su temi quali governance, spesa sanitaria, innovazione e digitalizzazione, formazione e ricerca.”

Nell’ambito delle politiche culturali, favorire il networking fra manager che operano nel settore culturale e suscitare una riflessione sui fabbisogni di competenze che le istituzioni culturali italiane dovranno sviluppare nel prossimo futuro rappresentano i passaggi fondamentali per una crescita sostenibile, anche alla luce del cambiamento innescato dalla crisi pandemica e dai cambiamenti sociali prodotti da quest’ultima.

Per Alex Turrini, professore associato, Public Management “I mutamenti sociali ed economici che la crisi pandemica prima e quella energetica poi impongono una riflessione anche sul futuro delle politiche culturali. L’incontro è stato un momento di confronto e riflessione sul ruolo delle istituzioni culturali e gli strumenti a disposizione di manager e leader di tali istituzioni nel governare il cambiamento e contribuire allo sviluppo delle comunità di riferimento.”

La valorizzazione delle competenze già presenti e la capacità di sviluppare e attrarre nuove professionalità, mettendo al centro strategie e politiche del personale rinnovate, rappresentano invece le sfide principali per il settore pubblico e il decisivo ruolo a cui è chiamato per la ripartenza del Paese in un momento di cambiamento e di profonda innovazione.

"Indipendenza e rigore etico, competenza ed orientamento al risultato, capacità di promuovere e gestire il cambiamento. Sono queste alcune delle caratteristiche che saranno richieste ai dipendenti pubblici del futuro, sempre meno semplici attuatori di norme e direttive e sempre più professionisti del bene comune", ha concluso Giovanni Valotti, professore ordinario, Public Management.


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