Imprese e mercato

Confindustria dispositivi medici a Meloni: payback nemico del Ssn. Governo verso la proroga ad aprile

di Er.Di.

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"Il payback mette a rischio oltre 112mila posti di lavoro perché chiedere alle imprese 2,2 miliardi di euro entro gennaio significa farle chiudere con conseguenze drammatiche per l’occupazione, i territori e la qualità della salute del Paese. Il fallimento di molte imprese genererà un’interruzione delle forniture agli ospedali. Il rischio è che gli le strutture sanitarie restino sfornite di dispositivi medici indispensabili, oltre a venire a mancare quel supporto tecnico che permette a molte delle tecnologie installate negli ospedali di funzionare correttamente". Lo ha scritto il presidente di Confindustria dispositivi medici, Massimiliano Boggetti, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni nella quale viene sottolineato anche che, imponendo tetti di spesa così bassi "la qualità dei dispositivi medici si abbasserà, l’innovazione tecnologica non entrerà più nelle strutture sanitarie e i medici si troveranno costretti a lavorare senza avere strumenti all’avanguardia, fondamentali per poter esercitare al meglio la professione. Oggi che è in arrivo una nuova ondata Covid e gli ospedali dovranno far fronte a una probabile emergenza, l’effetto sarà ancora più devastante".

Le aziende, dunque, fanno pressing sul Governo che oggi 10 gennaio dovrebbe riunirsi per valutare una possibile proroga del pagamento al 30 aprile ma anche innalzare il tetto di spesa sul quale il payback viene calcolato dal 4,4% al 5,2%.

"Scenderemo in piazza a Roma – ha dichiarato il presidente Boggetti - anche per i cittadini e i pazienti perché il payback è una norma ingiusta anche per loro, che potrebbero non trovare più le risposte di salute che oggi offre il Servizio sanitario nazionale: chi potrà permetterselo continuerà a curarsi privatamente a spese proprie, chi non potrà subirà in prima persona i danni derivanti da questa legge nemica della Sanità pubblica. Il payback non è uno strumento di controllo della spesa, è uno strumento nemico del Ssn".

L’ipotesi di proroga del payback sui dispositivi medici al 30 aprile, intanto, viene accolta con favore da Fifo Sanità Confcommercio (Federazione italiana fornitori ospedalieri), che però sottolinea che "la sola sospensione del payback sui dispositivi medici è un passaggio necessario ma non sufficiente per tutelare le migliaia di aziende che sostengono il Sistema sanitario nazionale", invocando quindi "un urgente tavolo tecnico per un confronto sul superamento della norma stessa". La Federazione, inoltre, si dice favorevole "a un innalzamento del tetto di spesa sanitario dal 4.4% al 5.2% sul totale della spesa pubblica, in linea con la media europea e con i dati nazionali di consumo pregressi, fermo restando la sola responsabilità delle singole Regioni su eventuali sforamenti di spesa".


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