Imprese e mercato

ANTEPRIMA/ Confermata multa Antitrust a Roche e Novartis per cartello sui prezzi: 180 milioni di euro

È confermata la multa di oltre 180 milioni di euro inflitta dall'Antitrust a Roche e Novartis per un cartello sulla vendita di farmaci destinati alla cura della vista. Lo ha deciso il Tar del Lazio che ha respinto i ricorsi delle due aziende farmaceutiche.
La sanzione dell'Antitrust confermata dai giudici amministrativi era stata inflitta nel marzo scorso. L'autorità ritenne che Roche e Novartis avessero realizzato un "cartello" che ha condizionato le vendite dei principali prodotti destinati alla cura della vista, ovvero "Avastin" e "Lucentis".
«I due gruppi - era scritto sul sito dell'Antitrust - si sono accordati illecitamente per ostacolare la diffusione dell'uso di un farmaco molto economico, Avastin, nella cura della più diffusa patologia della vista tra gli anziani e di altre gravi malattie oculistiche, a vantaggio di un prodotto molto più costoso, Lucentis, differenziando artificiosamente i due prodotti». Per il Ssn, l'intesa avrebbe comportato un esborso aggiuntivo stimato in oltre 45 milioni di euro nel solo 2012, con possibili maggiori costi futuri fino a oltre 600 milioni di euro l'anno. In considerazione della particolare gravita' dell'illecito, l'Autorità inflisse al gruppo Novartis una sanzione di 92 milioni di euro e al gruppo Roche una sanzione di 90,5 milioni.

Soddisfatto il Garante. Giovanni Pitruzzella, presidente dell'Autorità Antitrust, ha inviato espresso «soddisfazione per la sentenza con cui il Tar Lazio ha integralmente respinto i ricorsi delle case farmaceutiche Roche e Novartis, confermando così la correttezza della decisione dell'Antitrust che aveva sanzionato l'illecito concorrenziale irrogando la multa di oltre 180 milioni di euro». E specifica che «Il giudice amministrativo ribadisce così la bontà dell'esito dell'indagine approfondita condotta dall'Autorità, in difesa della concorrenza e dei consumatori, in un caso di particolare rilievo per gli interessi primari come quello alla salute. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato non può che riaffermare in questa circostanza il suo pieno rispetto per le sentenze della magistratura, sia per quelle favorevoli sia per quelle contrarie».

Reazioni alla sentenza. L'udienza del Tribunale amministrativo laziale si era tenuta lo scorso 5 novembre. I giudici della Sezione prima del Tar hanno quindi deciso di respingere il ricorso presentato dalle due industrie contro la multa dell'autorità garante della concorrenza e del mercato. «Il Tar ha accolto le nostre richieste - spiega il presidente Codacons Carlo Rienzi - Intervenendo in giudizio a tutela della collettività, infatti, avevamo chiesto ai giudici di rigettare il ricorso delle due società, smontando punto per punto la difesa di Roche e Novartis, e il Tar ci ha dato pienamente ragione, confermando la sanzione dell'Antitrust». «Ora chiediamo risarcimenti in favore del Servizio sanitario nazionale, poiché il cartello sui farmaci Avastin-Lucentis ha prodotto un danno per la collettività stimato in 1,2 miliardi di euro», conclude Rienzi. Una vittoria anche per le regioni, che in questa vicenda sono parti lese e che hanno portato avanti la battaglia antitrust, come l'Emilia Romagna, difesa dall'avvocato Rosaria Russo Valentini.

Il commento delle aziende. Novartis ha comunicato in una nota di aver ricevuto avviso di deposito della sentenza del Tar del Lazio, ma di non aver preso visione della sentenza definitiva con le motivazioni e pertanto non può commentare in merito al razionale o al contenuto della sentenza del Tar: «Novartis respinge fermamente le accuse di comportamento anti-concorrenziale e ogni accusa di condotta anti-competitiva è priva di fondamento. Adotteremo i necessari provvedimenti al fine di appellare la decisione dinanzi al Consiglio di Stato. Novartis opera secondo i più elevati standard e ha sempre agito nel rispetto della normativa italiana e del contesto regolatorio italiano ed europeo. Novartis ritiene che la decisione dell'Antitrust sia in contrasto con la normativa europea, fondamentale al fine di assicurare la sicurezza dei pazienti. Tutti i pazienti hanno diritto di accedere a farmaci che sono prescritti e utilizzati conformemente alle indicazioni approvate».
Anche Roche esprime amarezza per la decisione del Tar di respingere il proprio ricorso contro la sentenza dell'Antitrust. «Alla delusione per una sentenza che Roche ritiene profondamente ingiusta, fa da contrappeso la convinzione di aver agito sempre nell'interesse e a tutela della sicurezza del paziente. Convinta delle proprie ragioni, Roche percorrerà anche la strada del ricorso al Consiglio di Stato. Roche auspica che in questa sede vengano approfonditi gli elementi tecnico-scientifici che testimoniano come i propri comportamenti siano stati dettati esclusivamente dalla volontà di rispettare gli obblighi normativi, a tutela della sicurezza dei pazienti».

Non si chiude qui la vicenda: il ministero della Salute lo scorso 29 maggio aveva chiesto a Roche e Novartis un maxi risarcimento da un miliardo e 200 milioni di euro per i danni - patrimoniali (circa 45 milioni nel 2012, 540 milioni nel 2013 e 615 milioni nel 2014) e non - subiti dal Servizio sanitario nazionale a seguito dei comportamenti anti-concorrenziali delle case farmaceutiche. La richiesta di risarcimento è aggiuntiva alla muta confermata oggi dal Tar del Lazio. Bisogna attendere aprile 2015, invece, per la decisione della Sezione Terza Quater relativa alla delibera dell'Aifa che aveva riammesso l'uso off label dell'Avastin a carico del Servizio sanitario nazionale, pur in maniera giudicata troppo restrittiva dagli oftalmologi che infatti hanno fatto ricorso al Tar.

PUBBLICHIAMO LA SENTENZA IN ANTEPRIMA