In Parlamento

Senato: decreto sanità verso la fiducia

di Roberto Turno (da Il Sole-24 Ore)

Col secondo voto di fiducia in meno di due settimane – il 41º negli 11 mesi e mezzo del Governo dei professori – il decretone sanitario del ministro della Salute, Renato Balduzzi, corre rapido verso la conversione in legge. Niente modifiche, blindatura anche al Senato del testo approvato dalla Camera. Il sì finale arriverà tra martedì e mercoledì in aula a palazzo Madama, a dispetto delle modifiche che pure erano state concordate più o meno all'unanimità tra i partiti della "strana maggioranza" che sostiene il Governo.

Troppo elevato il rischio che il Dl 158 (in scadenza il 12 novembre) possa inciampare in modifiche che ne metterebbero a repentaglio il nuovo cammino alla Camera in un calendario parlamentare fin troppo ingolfato. E così il Governo ha scelto la strada della fiducia.

Una scelta non indolore per i partiti. Che da Balduzzi hanno incassato la promessa di inserire le modifiche in cantiere in un Ddl risalente all'ex ministro Ferruccio Fazio, cui da martedì potrebbe essere assegnata la corsia veloce della sede deliberante. Promessa da verificare alla prova dei fatti, naturalmente. Tanto che soprattutto nel Pdl cresce la fronda, rilanciata in una conferenza stampa sostenuta dal capogruppo Maurizio Gasparri. Michele Saccomanno (uno dei due relatori del decreto), Raffaele Calabrò, Luigi D'Ambrosio Lettieri e Stefano De Lillo hanno dichiarato ieri che non voteranno la fiducia. A meno che non ci sia «un impegno forte» in prima persona da parte del premier Mario Monti che garantisca «un prossimo provvedimento, in tempi molto stretti, in grado di tradurre le indicazioni per le quali abbiamo a lungo lavorato».

Ha spiegato Calabrò: «Contavamo di poter migliorare il testo, che in alcuni punti rischia di essere inapplicabile». Smorza invece i toni il presidente della commissione Sanità, anche lui del Pdl, Antonio Tomassini: «Sono sorpreso, sarebbe un gravissimo errore far decadere il decreto».

L'obiettivo, ha spiegato la capogruppo Pd in commissione, Fiorenza Bassoli, è di inserire nel Ddl sulle sperimentazioni cliniche e sulle professioni i capitoli sulla gestione del rischio clinico (l'obbligo per le Asl di assicurarsi), la modifica dei Lea, il problema dei precari, il Prontuario farmaceutico, l'uso più estensivo off label dei farmaci. E forse anche di più. «Martedì voteremo la fiducia accogliendo l'impegno del ministro Balduzzi», ha detto Bassoli. Mentre il ministro chiedeva intanto un «ulteriore atto di fiducia: il lavoro svolto non è perduto. C'è il mio impegno – ha garantito – a portarlo avanti per un'altra via». Il Ddl con corsia veloce, appunto.

Prima del voto di fiducia, però, ci sarà domani un'altra giornata campale per la sanità pubblica: tutte le sigle sindacali dei medici, che hanno già ricevuto il sostegno del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, saranno in piazza a Roma per una manifestazione nazionale in difesa del Ssn. «La sanità è a un punto critico di non ritorno e il rischio è di vedere spazzato via il servizio sanitario pubblico». Un allarme in piena regola, per denunciare il rischio di ritrovarsi in prospettiva con «un sistema pubblico povero per i poveri». «Con l'alibi della neutralità tecnica – ha dichiarato il segretario Anaao, Costantino Troise – il Governo nasconde un'operazione politica che frantuma il Ssn».