In parlamento
Stabilità, farmaci innovativi: trasparenza nell’accesso, sopra i 500 mln la spesa va nella territoriale. Ecco l’emendamento voluto dal Governo
di Lucilla Vazza
Anteprima. Approvato oggi in commissione Bilancio del Senato un emendamento al testo della legge di Stabilità voluto dal Governo che riguarda la spesa per i farmaci innovativi, compreso quello anti-epatite C. Al testo giunto dall’Esecutivo e riformulato dalle relatrici, sono stati messi dei paletti dalla Commissione Igiene del Senato. L'emendamento chiarisce che le risorse del fondo farmaci innovativi non devono essere computate nel tetto nazionale della spesa farmaceutica. In questo modo, da un lato si garantisce che la spesa farmaceutica per farmaci non innovativi non subirà riduzioni, dall'altro che le aziende farmaceutiche, fino alla concorrenza di 500 mln di euro per anno, non saranno chiamate a sborsare risorse per ripianare eventuali superamenti del tetto di spesa nazionale a titolo di pay back.
La proposta dovrebbe essere votata domani, per garantire la sostenibilità finanziaria dei farmaci innovativi prevede anche che il ministero della Salute, sentita l'Aifa e d'intesa con le Regioni, predisponga ogni anno un “Programma strategico” per definire le priorità di intervento, le condizioni di accesso ai trattamenti e le previsioni di spesa
In dettaglio
L’esecutivo propone che nel 2015 e 2016, la spesa per gli innovativi resti a carico del Sistema sanitario nazionale e non concorra al raggiungimento del tetto di spesa per la farmaceutica territoriale, che ricordiamo è di 500 milioni, se non per la quota che eccede il fondo ad hoc, previsto dalla manovra dello scorso anno. Con l'emendamento si riduce il rischio di sforare il tetto annuale previsto per questo tipo di spesa (l'11,35% del Fondo sanitario nazionale, con il ripiano della spesa extra, il cosiddetto pay back al 100% a carico della filiera farmaceutica), facilitando allo stesso modo la reperibilità di questi farmaci. Obiettivo della misura è infatti quella di «consentire la regolare somministrazione dei farmaci innovativi», nella cornice delle risorse a disposizione del Ssn e rispettando le nuove misure, previste con la manovra, per rendere più efficiente la spesa sanitaria nel suo complesso.
Saitta (Piemonte): serve fondo speciale
«La novità sta nel fatto che la spesa per i farmaci innovativi concorrerà al raggiungimento del tetto di spesa per la farmaceutica territoriale per la quota che eccede il fondo ad hoc, cosa che in primo tempo era stata esclusa, e tuttavia resta sempre il tema del finanziamento: mi auguro che nella discussione tra Camera e Senato si pensi appunto ad un fondo ad hoc extra per i farmaci innovativi che renda possibile finanziare un settore fortemente in crescita». A dirlo è Antonio Saitta, assessore alla Sanità del Piemonte e vicecoordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, dopo l'emendamento delle relatrici alla legge di stabilità. Le notizie «sono in parte positive per questo parziale agganciamento alla spesa territoriale», spiega Saitta, ma rimane il problema di un fondo ad hoc, «altrimenti il peso dei farmaci innovativi rimane tutto sulle spalle delle Regioni».
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