In parlamento

Salute e Costituzione

di Roberto Turno

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24 Esclusivo per Sanità24

Che Regione ci darà l’anno che è arrivato? Che Costituzione ci riserverà? Che federalismo ci consegnerà, quella riforma? Che salute tutelerà? Che premio o disfatta dovremmo aspettarci insomma dalla riforma istituzionale in movimento su cui Matteo Renzi ha detto di giocarsi tutto?

È questo l’interrogativo degli interrogativi di un 2016 che potrebbe essere davvero cruciale - istituzionalmente parlando - per il futuro del Paese. Quel referendum popolare che si staglia all’orizzonte dell’autunno prossimo (se il Senato in quinta lettura non farà lo sgambetto alla legge che irritualmente porta il nome della ministra Boschi ) è per l’Italia un passaggio fondamentale. Che la legge sia promossa o bocciata. Sempreché gli italiani tutti capiscano davvero il significato profondo del cambiamento che si propone loro. O se, quanti voteranno, lo faranno in nome di slogan o del più classico dei “dopo Matteo c’è il nulla”. Anziché distinguere senso e ricadute del possibile cambiamento e di rischi o chance promesse. Se solo di slogan e promesse possiamo ancora pensare di vivere. (r.tu.)


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