In parlamento

Bersani: privatizzazione strisciante per la sanità. Gelli: «Ma il Governo ha già cambiato rotta». Per Bonaccini il fondo è cresciuto

Botta e risposta tra l’ex segretario del Pd che lancia l’allarme sulla «strisciante privatizzazione del sistema sanitario, senza che nessuno ne discuta» e il suo collega di partito, nonché responsabile della sanità, Federico Gelli: «Il Governo ha già cambiato rotta». E anche Stefano Bonaccini, in passato sostenitore di Bersani, oggi renziano stoppa l’affondo: «Quest’anno - fa sapere- il fondo sanitario nazionale cresce di un miliardo e 300 milioni rispetto al 2015. Questo è un dato di fatto, e non mi pare francamente che possa essere considerato un taglio alla sanità, a meno che la matematica non sia diventata una opinione».

E’ stato Bersani ad aprire le ostilità parlando a un convegno organizzato da Nens sulle nuove relazioni industriali. «Sarà ora di dire - sottolinea - che ci si sta portando dove non vogliamo andare: i tagli alla sanità a botte di tre-quattro miliardi e poi vedrete che quando siamo a fine anno alle Regioni il Governo darà mezzo miliardo e diranno che è un incremento. E i presidenti delle Regioni non aprono bocca».
Bersani osserva che ormai «chi ha i soldi e un buon reddito va ormai dal privato, tanto non perde tempo; chi non ha i soldi in tasca tende a non poter accedere alle prestazioni del servizio sanitario» per le carenze provocate dai tagli che creano file di attesa lunghissime. «E attenzione- continua l'ex ministro ed esponente Pd- che lato si sviluppano meccanismi di natura contrattuale dove sostanzialmente si chiama integrativo quello che via via diventa sostitutivo o che e' comunque concorrenziale alle strutture pubbliche che andranno comunque mantenute e quindi noi avremo un incremento nella composizione pubblico-privato e nella spesa sanitaria micidiale».
Bersani conclude: «Occorre tenere presente il problema che prima o poi andra' anche aperto in qualche sede politica, perche' e' una cosa non da poco».

Pronta la replica del deputato e responsabile sanità Pd, Federico Gelli, secondo cui «a Bersani è sfuggito il cambio rotta del Governo». «Non ha senso chiedere di aprire una discussione su qualcosa che non è mai stato, non solo voluto, ma neanche pensato dal governo - sottolinea -. Forse Bersani è rimasto al passato e non ha posto la dovuta attenzione al cambiamento di rotta per la sanità messo già in atto dall'Esecutivo». «E' vero, la sanità - spiega Gelli - negli anni passati ha subito tagli per circa 30 mld, ma con il governo Renzi è stato avviato un piano di graduale crescita del Fondo sanitario nazionale. Parlare oggi di tagli di 3-4 mld o di privatizzazioni è del tutto fuori luogo. Stiamo portando avanti con decisione quanto programmato nel Patto per la salute proprio per garantire la sostenibilità futura del nostro servizio sanitario».


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