In parlamento

Unioni civili, ok del Senato alla fiducia: 173 sì e 71 no. Alfano: stop azione «contro natura». Scontro col Pd


L'Aula del Senato ha votato la fiducia al governo sul disegno di legge che disciplina le unioni civili omosessuali. I sì sono stati 173. I no 71. Il testo passa ora all'esame della Camera. Il testo contava sulla carta sul sì dei 111 senatori Pd (il presidente del Senato per prassi non vota), su poco meno di una trentina di centristi che nel gruppo sono 32 (alcuni come Maurizio Sacconi hanno annunciato voto contrario). Al fronte dei sì andavano poi aggiunti il gruppo delle Autonomie (19 senatori), e almeno 5 o 6 senatori del Misto. Oltre alla pattuglia dei 19 verdiniani, che si sono associati per l'occasione alla maggioranza, annunciando voto a favore. Non hanno votato la fiducia le altre forze di opposizione: M5s, Forza Italia, Lega e Fdi. In particolare i senatori del Movimento 5 stelle non hanno partecipato al voto, uscendo dall'Aula.
Via la stepchild adoption e l'obbligo di fedeltà. Sono queste le novità principali del maxiemendamento al ddl sulle unioni civili per le coppie omosessuali sul quale il governo ha messo la fiducia. La discussione generale è iniziata stamattina. Concluse le dichiarazioni di voto iniziate alle 16, la prima “chiama” è iniziata intorno alle 17.40.

Presentato ddl Pd per no obbligo fedeltà coniugi
Intanto un disegno di legge è stato presentato da un gruppo di senatori del Pd che prevede di «togliere dall'articolo 143 del Codice Civile il riferimento all'obbligo reciproco di fedeltà tra i coniugi». L'obbligo di fedeltà, spiega la senatrice Cantini, prima firmataria, «è un retaggio di una visione superata e vetusta del matrimonio, il giudice non può fondare la pronuncia di addebito della separazione sulla mera inosservanza del dovere di fedeltà coniugale. Da questo punto di vista l'accordo raggiunto sulle unioni civili recepisce un modello molto più avanzato, che dovrà essere recepito dal Codice civile»

Alfano: impedita operazione contro-natura. Finocchiaro: bugia
Il leader Ncd e ministro dell'Interno, Angelino Alfano, in mattinata non ha nascosto la sua soddisfazione per l'accordo trovato ieri sera sul maxiemendamento, soprattutto per lo stralcio della “stepchild adoption” (la adozione del figlio naturale del partner all'interno della coppia gay). E a margine del consiglio Ue degli interni a Bruxelles, ha dichiarato: «Abbiamo impedito una rivoluzione contro-natura e antropologica”, così il leader di Ap Angelino Alfano. Un'uscita, quella di Alfano, che ha irritato Anna Finocchiaro, presidente della Commissione Affari costituzionali, che ha scritto su twitter: «Contro natura? Oscurantismo arretratezza medioevo. #Alfano ricordi che chi fa le leggi ha il dovere della laicità e del rispetto. Di tutti».

Boschi: con legge no cittadini serie B
Ha difeso a spada tratta l'impianto della legge la ministra per le riforme Maria Elena Boschi, che ha dichiarato: «Credo che oggi dovrebbe prevalere il buon senso anche nelle dichiarazioni. Il regalo all'Italia è dire che non ci sono cittadini di serie B. E questa legge va nella direzione giusta». E Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, ha invitato a «non alimentare polemiche con dichiarazioni infelici che risultano inutili ed esagerate» perché «ciò che conta è che si sta rendendo l'Italia un Paese più civile e moderno».

Gandolfini: Renzi? Ce ne ricorderemo a referendum
È stato il portavoce del Family Day, Massimo Gandolfini, a lanciare invece un messaggio minaccioso al premier Matteo Renzi: «Ce ne ricorderemo, visto che non noi ma lui ha legato il suo futuro politico al referendum sulle riforme, e quella - ha sottolineato in una improvvisata conferenza stampa davanti al Senato - è una bella data in cui ci ricorderemo chi ci ha offeso in maniera arrogante e proterva».

Romani: da governo e Pd vulnus regole democrazia
Dure invece le critiche di Forza Italia al provvedimento, nel metodo più che nel merito. «Raramente si è visto un maxiemendamento del governo interamente sostitutivo di un ddl. Quanto sta accandendo in queste ore offre la drammatica immagine al Paese di un vulnus da parte del Pd e del governo alle regole della democrazia», ha detto il capogruppo azzurro al Senato Paolo Romani, manifestando così la «profonda inquietudine» di Fi.

Speranza (Pd): sbagliata strada a ribasso con Alfano
La minoranza Pd ha votato la fiducia, ma senza entusiamo: «Destra e sinistra esistono e sono cose diverse. Si è visto nella discussione sulle Unioni civili - ha scritto Roberto Speranza su Facebook - Il Pd ha sbagliato a scegliere la strada a ribasso con Alfano. Ora non bisogna fermarsi. La battaglia per l'uguaglianza dei diritti è appena cominciata».

Fiducia e maxiemendamento senza adozioni, si vota dalle 17.40
La trattativa è stata lunga e più difficile del previsto. Con i centristi che chiedevano di tagliare qualsiasi ponte all'omologazione tra unioni omosessuali e matrimonio (come l'obbligo di fedeltà) e di limitare “hic et nunc” l'azione dei giudici sulla “stepchild adoption”. Poi le distanze si sono accorciate: via l'obbligo di fedeltà per le coppie gay ma non limitando la validità della giurisprudenza sulle adozioni, almeno fino a quando il Parlamento non varerà una nuova legge che, ha assicurato il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda, prenderà forma «entro la legislatura». Nel maxiemendamento che sostituisce il testo originario elaborato dalla senatrice dem Monica Cirinnà, spariscono dunque la stepchild adoption e l'obbligo di fedeltà per le coppie omosessuali, ma resta l'impianto del ddl Cirinnà e resta la libertà dei giudici nel decidere sui ricorsi delle coppie omosessuali in merito al riconoscimento dell'adozione del figlio del partner


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