In parlamento

La riforma del Terzo settore è legge, fine di una lunga attesa

di Forum Nazionale del Terzo Settore

È stato votato ieri in via definitiva alla Camera il disegno di legge Delega al Governo per la riforma del Terzo Settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale. Noi come Forum nazionale del Terzo settore siamo molto soddisfatti di essere giunti al termine di questo lungo processo cominciato due anni fa e largamente atteso e voluto dal nostro mondo. Il testo che l'Aula della Camera ha approvato segna un risultato positivo e molto importante per le migliaia di organizzazioni, associazioni, imprese e cooperative che costituiscono il terzo settore perché ne definisce anzitutto natura, ambiti di azione, finalità e confini, consegnandoci una definizione giuridica chiara e unitaria, finora assente. Il testo licenziato è più equilibrato di quello proposto ad inizio percorso, nel quale prevaleva un forte sbilanciamento a favore degli aspetti economici, e a svantaggio della vera essenza del terzo settore: luogo e spazio di aggregazione e partecipazione per milioni di cittadini attivi e bacino di solidarietà, civismo e coesione.
Molti gli aspetti positivi: dal tentativo di superare l'innata frammentazione del terzo settore attraverso il riordino e la revisione organica delle diverse discipline esistenti in un unico Codice del terzo settore, all'istituzione di un registro nazionale unico – passaggio necessario a contribuire alla trasparenza di questo mondo -, alla revisione delle misure di agevolazione fiscale, al riordino in materia di servizio civile, alla scelta di un'unica sede di rappresentanza istituzionale come il Consiglio nazionale, purché preveda un coinvolgimento degli organismi di rappresentanza del terzo settore. Ulteriore aspetto di apprezzamento è che le politiche di governo, promozione e indirizzo siano in capo alla presidenza del Consiglio dei Ministri.
La Riforma chiarisce anche quali siano i compiti e ruoli affidati ai Centri di Servizio per il Volontariato e adotta il principio della “porta aperta” per quanto riguarda la base sociale. Bene che i CSV dovranno accreditarsi ed essere assoggettati a verifica periodica del mantenimento dei requisiti, anche sotto il profilo della qualità dei servizi dagli stessi erogati. Ben equilibrato il punto cui si è arrivati sull'impresa sociale. Rimangono i dubbi e le perplessità che già avevamo espresso sulla Fondazione Italia Sociale. Auspichiamo possano essere fugati in un secondo tempo, nella fase di definizione delle funzioni e del suo statuto. Quanto ai temi di trasparenza, monitoraggio e controllo, le funzioni di vigilanza e controllo saranno affidate al Ministero del lavoro e politiche sociali, e sono previste forme di autocontrollo positive per la valorizzazione delle reti.
Non possiamo quindi non ringraziare tutti coloro che hanno voluto e lavorato per l'attuazione di questa Riforma che indubbiamente segna un momento storico decisivo per il terzo settore, in particolare il sottosegretario on. Luigi Bobba e i due relatori di Camera e Senato, on. Donata Lenzi e sen. Stefano Lepri. Siamo però ben consapevoli che il nostro lavoro non termina oggi. I Decreti Delegati rappresenteranno il vero banco di prova per capire come in concreto il nostro mondo cambierà con questa Riforma, e in questa fase sarà decisivo il metodo con cui si lavorerà alla loro stesura. Auspichiamo che il Forum del Terzo Settore, già riconosciuto nel suo ruolo di rappresentanza in questi mesi di lavoro parlamentare, possa continuare ad essere considerato interlocutore fondamentale per un costruttivo confronto nell'interesse di tutto il terzo settore italiano.


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