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Sanità digitale: ecco il nuovo «Patto» per la Stato-Regioni

di r.tu.

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24 Esclusivo per Sanità24

Obiettivo dichiarato: fare del Patto per la sanità digitale un «piano strategico» unitario e condiviso per dare efficienza, trasparenza e sostenibilità al Servizio sanitario nazionale. Con una Cabina di regia del Nsis che avrà compiti di indirizzo, coordinamento e controllo sull'attuazione del «Patto». Perché la scommessa - da vedere alla prova, e nei tempi che saranno - è grossa: risparmiare, fino 7-8 mld diceva a suo tempo la ministra della Salute Beatrice Lorenzin; e fare buona salute, dunque qualità, con flussi organizzati e un linguaggio comune dappertutto in Italia.

Niente spese in più, occhio ai fondi e ai privati. Come andrà, saranno i fatti a dirlo e a dimostrarlo. Costruire l'architettura, partire con i progetti pilota e le sperimentazioni, sarà impegnativo. Ma in fondo, possibile. Intanto, con lo sbarco dei due testi (Patto e Cabina di regia) in Stato-Regioni, potrebbe aprirsi una stagione nuova. Sapendo però che le difficoltà non saranno poche. Sui finanziamenti, si giura nel documento, non ci saranno spese in più per lo Stato. Ci sono i fondi strutturali, quelli ad hoc già stanziati, quelli della Bei (Banca europea investimenti) le iniziative private con modelli di project financing e/o di performance based contracting secondo cui i fornitori vengono remunerati in base a obiettivi «predefiniti e misurabili». I privati insomma svolgeranno una parte importante, per i progetti e le tecnologie, ma anche per l'implementazione dei risultati. E niente si fa per niente.

Tutte le priorità e i servizi nel mirino. Le priorità saranno definite a breve nel dettaglio. Come i servizi da realizzare: dalla continuità assistenziale alla telesalute, dal teleconsulto alla telerefertazione, dalla telediagnosi al telemonitoraggio. Passando per la logistica del farmaco e al "farmaco a casa" - tutto sequenziato - fino al Fascicolo sanitario (Fse) e alle linee guida per la cartella clinica elettronica ospedaliera. Di tutto, di più. Con tanto di impegni delle Regioni, a partire dalle piattaforme integrabili, e l'occhio sempre vigile della Cabina di regia. Sperando di avere buona sanità chiavi in mano per un Ssn che resti universale. Almeno per quanto può. E per quanto la politica vorrà salvarlo davvero.


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