In parlamento

Ddl concorrenza, via libera della Commissione Industria del Senato. Il testo in Aula a settembre

La commissione Industria del Senato ha dato il via libera al ddl concorrenza votando il mandato ai relatori, Salvatore Tomaselli (Pd) e Luigi Marino (Ap). Ora il provvedimento, il cui iter a Palazzo Madama, è iniziato lo scorso ottobre, è pronto per l'Aula che lo esaminerà alla ripresa dei lavori parlamentari a settembre.

La questione del patent linkage è stata risolta bocciando gli emendamenti presentati in Commissione soppressivi dell'attuale normativa e rinviando all'Aula una “precisazione migliorativa”. Lo ha riferito al termine della seduta della Commissione il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti.

Bocciato dunque l'emendamento Lanzillotta che aveva incassato il parere favorevole dell'Antitrust e che avrebbe abrogato una norma del dl Balduzzi sul rimborso dei farmaci generici. In sostanza resta in vigore il divieto di rimborso da parte dello Stato di farmaci generici prima della scadenza del brevetto. L'emendamento che sarà presentato in Aula dalla stessa senatrice Linda Lanzillotta, con il parere favorevole del governo, preciserà che il rimborso scatterà alla data originale di scadenza indicata nel brevetto o nel certificato di protezione complementare, senza dover attendere la chiusura di eventuali contestazioni.

Con l'abrogazione del comma 1 bis del Dl 158 del 2012 prevista dagli emendamenti presentati da diversi senatori, ha spiegato De Vincenti, «si proponeva l'abrogazione di un principio fondamentale di tutela della proprietà intellettuale. Il Ssn non rimborsa un farmaco generico prima che sia scaduto il brevetto perché se no commette un illecito»: per questo «l'emendamento soppressivo è stato respinto. Però - ha aggiunto il sottosegretario - si è concordato con la Commissione un possibile miglioramento, nel chiarire bene che la scadenza del brevetto o del certificato di protezione complementare è quella risultante nel documento di rilascio del brevetto o del certificato», questo eviterà «eventuali contenziosi in sede giudiziaria». Per De Vicenti si tratta di una «precisazione positiva per migliorare una normativa assolutamente sufficiente».

Quanto alla differente posizione espressa in materia dall'Antitrust, «il Governo ritiene - ha risposto De Vincenti - che in questo caso la posizione dell'Antitrust non sia corretta».

Un iter complesso
Il ddl concorrenza fa un altro significativo passo avanti, superando l'esame della commissione industria del Senato, iniziato oltre 9 mesi fa, ma rischia di avere ancora un cammino non breve. Il provvedimento, approvato dal Consiglio dei ministri il 20 febbraio del 2015, è approdato il successivo 3 aprile alla Camera dei Deputati.
Dopo la conclusione dell'esame in commissione, il testo è passato il 17 settembre 2015 all'esame dell'Aula che ha impegnato circa 3 settimane per chiudere le votazioni. Quindi il ddl, approvato a Montecitorio il 7 ottobre, è stato inviato a Palazzo Madama.
L'esame del Senato è iniziato il 28 ottobre del 2015 con una serie di audizioni durate diversi mesi. La conclusione dell'esame del testo e degli emendamenti è stata più volte data per imminente, tanto che il ddl era stato calendarizzato per metà luglio in Aula.
Oggi il via libera della Commissione di Palazzo Madama che ha però già un'agenda abbastanza fitta alla ripresa dei lavori dell'assemblea, fissata per il 13 settembre. Prima del provvedimento sulla concorrenza dovrebbero essere votati quelli sulla prescrizione, sul cinema e sull'editoria. Il Senato potrebbe quindi approvare il ddl ad ottobre ed inviarlo alla Camera per l'ultima lettura in piena sessione di bilancio con il rischio che il testo venga approvato definitivamente e promulgato nelle prime settimane del 2017.


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