In parlamento

Risk in Senato, il via libera slitta a giovedì 24 novembre

di Barbara Gobbi

Il via libera in Senato era atteso per ieri, al più tardi per oggi. Ma, complici i tempi e gli appuntamenti del Senato sempre ballerini, l’esame in Aula del Ddl 2224 recante “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”,licenziato dalla commissione Igiene e Sanità il 2 novembre, è destinato a concludersi solo giovedì 24 novembre. Quando una mini-maratona affronterà il pacchetto più corposo del testo, dall’articolo 6 all’ultimo, il 17. Poi, il rinvio per la seconda lettura alla Camera. L’obiettivo è arrivare a una legge in tempi rapidi e per questo si sono adoperati sia il relatore a Montecitorio, Federico Gelli, sia il relatore alla Camera Amedeo Bianco. Mentre la senatrice Emilia De Biasi conferma la deadline del 24 novembre.

Per un provvedimento che ha due obiettivi dichiarati forti: da una parte, quello di una gestione trasparente, basata su database certi e condivisi , del risk management; dall’altro, quella della sistematizzazione dei profili penali e civili della rsponsabilità professionale, con un riequilibrio delle tutele sia dei professionisti sia delle potenziali parti lese, i pazienti. Mentre le assicurazioni entrano da protagoniste sia nel tentativo obbligatorio di conciliazione sia nella «logica di solvibilità del risarcimento», ricordata dal relatoe Bianco nella relazione sul Ddl presentata all’avvio dell’esame in Aula.

Al momento, sono “passati” i primi cinque articoli, con l’eccezione dell’art. 4 che è stato accantonato, sugli obblighi delle aziende in fatto di trasparenza dei dati. L’articolo 1, concernente norme di principio in materia di sicurezza delle cure sanitarie, è stato approvato senza modifiche. Così come l’articolo 3, che istituisce l’Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità, e l’articolo 5, relativo alle buone pratiche clinico-assistenziali e alle raccomandazioni indicate dalle linee guida, è stato approvato senza emendamenti. All'articolo 2, che prevede l'attribuzione al Difensore civico della funzione di garante per il diritto alla salute e l'istituzione di centri regionali per la gestione del rischio sanitario, sono stati approvati due emendamenti (2.203 e 2.205) del senatore D'ambrosio Lettieri (CoR): secondo la prima modifica, i dati regionali sui rischi ed eventi avversi il Centro per la gestione del risk deve raccoglierli dalle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private; mentre la trasmissione degli stessi, in base alla seconda modifica approvata, dovrà avvenire annualmente, entro il 28 febbraio dell’anno successivo, e non più semestralmente come nel testo licenziato dalla commissione XII. È stato infine accolto l’ordine del giorno del senatore Luigi Gaetti (M5S), che impegna il Governo a valutare la possibilità che - per la definizione delle linee guida che, se rispettate dal professionista, gli evitano la punibilità (profilo penale) in caso di imperizia - siano coinvolti gruppi multidisciplinari di esperti e che le bozze siano integrate con contributi e commenti della comunità scientifica.


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