In parlamento

Manovra: via libera dalla Camera, il provvedimento ora passa al Senato

di Er.Di.

Via libera dell’Aula della Camera alla manovra. I voti favorevoli alla legge di Bilancio, su cui il Governo ha incassato venerdì la fiducia, sono stati 290, i voti contrari 118 e tre le astensioni. Il provvedimento passa al Senato dove l’esame comincerà dopo il referendum costituzionale di domenica prossima.

Numerose le novità introdotte a Montecitorio in prima lettura per la sanità tra le quali: la possibilità per i Governatori di essere nominati commissari, risparmi sui biosimilari ma con l’ultima parola al medico prescrittore in nome della continuità terapeutica, rinnovi contrattuali in sanità vincolati nel Fsn per dipendenti e convenzionati, fondi per l’Alzheimer, continuità contrattuale per i ricercatori di Irccs e Izs e maglie più larghe per i piani di rientro degli ospedali-azienda.

«Sulla sanità - ha spiegato il premier, Matteo Renzi, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi - le polemiche stanno a zero. C’è un aumento evidente, 113 miliardi, due in più oltre a interventi in materia di nuovi farmaci oncologici e vaccini, stabilizzazione medici e infermieri». Poi, ha aggiunto «il fondo per la non autosufficienza è di 450 milioni, più 50 rispetto all’anno scorso». Insomma, per Renzi «ci sono molti soldi sulla sanità. Il Governo ha messo 1,6 miliardi su Taranto e mi pare del tutto stravagante che si faccia una polemica su questo».

Il disegno di legge di Bilancio 2017-2019 passa ora al Senato con una serie di risposte a questioni aperte, come gli ulteriori interventi su “opzione donna” ed esodati, e nodi ancora da sciogliere, come le annunciate e non discusse correzioni ai meccanismi ecobonus e sismabonus. Tra le modifiche introdotte nel passaggio a Montecitorio figurano, tra l’altro, interventi per la difesa del suolo, delle periferie e per i depuratori viene inoltre ampliata la destinazione delle risorse per investimenti pubblici erogate attraverso il fondo di Palazzo Chigi.


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