In parlamento

Biotestamento: legge in salita, Ncd-Lega in trincea con 3.300 emendamenti

L'approdo in aula è lontano ma il clima politico che precede la legge sul testamento biologico si è già delineato. Lega Nord e Ncd hanno già scoperto le carte e quando ancora il testo è in commissione Affari Sociali (oggi alle 16 scadeva il termine per la presentazione delle modifiche al testo-base), gli emendamenti che sopprimono o modificano radicalmente il testo base, sono arrivati a quota 3.300, di questi 1.118 firmati da Ncd e 1.280 annunciati dalla Lega Nord. Un numero, come è facile prevedere, destinato a crescere, alimentato dagli emendamenti degli altri componenti cattolici della commissione e dalle proposte di modifica degli esponenti dei diversi partiti.

Da qui al 30 gennaio, quando il testo unificato, frutto della sintesi e del coordinamento di 16 proposte di legge diverse, arriverà in aula, come stabilito ieri dalla conferenza dei capigruppo, ci sarà un lungo e difficile lavoro di aggiustamento e di mediazione. Il testo è già stato bollato come «inaccettabile» dalla Lega Nord e tacciato come «suicidio assistito di Stato» da Maurizio Lupi che ha annunciato la totale e irremovibile ostilità di Ap. Si tratta di un «provvedimento inaccettabile e peggiorativo anche rispetto a altri ddl presentati durante la scorsa legislatura al Senato. Ci batteremo con tutta la nostra forza parlamentare, affinché il testo non diventi il paravento dietro cui celare il suicidio assistito», ha affermato Lupi.

Lenzi (Pd): evitare strumentalizzazioni ideologiche

«Sul testamento biologico è in corso una discussione di merito estremamente delicata. L'iniziativa parlamentare fino ad ora ha prodotto un testo equilibrato che non apre né al suicidio assistito né all'eutanasia. Il confronto prosegue e non vorremmo che interrompere questo percorso sia l'obiettivo di chi sta assumendo un mero atteggiamento ostruzionistico». È la reazione di Donata Lenzi, capogruppo Pd nella commissione Affari sociali di Montecitorio alla pioggia di oltre 3.300 emendamenti al testo base. «Vista l'estrema sensibilità del tema – conclude Lenzi - occorre evitare ogni strumentalizzazione perché il paese aspetta una legge organica e il nostro dovere è quello di garantirla».


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