In parlamento

Vaccini in farmacia e obbligo per gli operatori bocciati dalla commissione Bilancio

di B.Gob.

Il voto di fiducia sul Ddl di conversione del decreto vaccini - autorizzato lunedì scorso in Consiglio dei ministri ma di fatto frenato dalla considerazione che «si è creato un dibattito vero nel Paese, che l’Aula deve approfondire», condivisa sia dai senatori forzisti che dal Pd - si allontana sempre più. E mentre cresce il pressing per portare a casa il provvedimento - in scadenza il 6 agosto -, l’esame di Palazzo Madama a cominciare dalle 16,30 di oggi si profila non privo di difficoltà. Non solo per il possibile ricorso a voti segreti, richiesto già ieri con una raccolta di firme della Lega, ma anche perché tra oggi e domani - il voto è atteso per la serata di giovedì - l’Aula dovrà esprimersi su circa 300 tra emendamenti e subemendamenti. Parte dei quali dovranno passare anche al vaglio della commissione Bilancio.

Dalla V commissione intanto è arrivata una doppia, sonora, bocciatura su due importanti proposte di modifiche al Ddl 2856 proposte, rispettivamente, dai senatori di Forza Italia e dalla relatrice Patrizia Manassero (Pd) e altri. Il primo testo - subito contestato dalla Federazione dei medici e dai pediatri - prevedeva la possibilità per i camici bianchi di somministrare le profilassi anche nelle farmacie. «La Bilancio lo ha respinto - spiega la relatrice in commissione Magda Zanoni (Pd) - perché malgrado sulla carta non si prevedessero nuovi o maggiori oneri - implicitamente l’emendamento, privo di relazione tecnica, comportava tutta una serie di passaggi burocratici e di impegni, che inevitabilmente avrebbero comportato spese. A partire dai rimborsi per i medici che avessero accettato di spostarsi nelle farmacie e dai compensi per gli infermieri che li aiutassero».

La seconda novità bocciata, riguardava l’“adesione alle vaccinazioni obbligatorie per gli operatori sanitari e socio-sanitari e per gli operatori scolastici”. Pure se a formulazione non del tutto chiara, lasciava intendere che l’obbligo a vaccinarsi dovesse riguardare pure queste categorie. Una previsione considerata legittima e logica da più parti e richiesta anche in corso di audizioni. Ma sul potenziale via libera della Bilancio - presieduta da Giorgio Tonini (Pd) - è arrivata la doccia fredda della Ragioneria dello Stato: nella sua relazione tecnica ha bocciato l’emendamento perché privo di copertura.

La commissione Bilancio - che proseguirà domani mattina alle 9 l’esame di emendamenti e suemendamenti - ha poi respinto altre due proposte di modifica: quella che prevedeva la possibilità di estendere la competenza dell'Unità di crisi alle varie emergenze sanitarie; quella che dava la possibilità di esonerare un docente da ogni istituto scolastico perché si occupasse e coordinasse le varie procedure per le vaccinazioni degli alunni.


© RIPRODUZIONE RISERVATA