In parlamento

Vaccini: sforbiciata alle multe e nessun rischio di revoca della potestà genitoriale. No alle profilassi in farmacia. No alle profilassi in farmacia e all’obbligo per gli operatori

di Barbara Gobbi

La mattinata di lavori dell’Aula del Senato dedicata all’articolo 1 del Ddl 2856 di conversione del decreto legge 73 sull’obbligo vaccinale ha prodotto una decisiva sforbiciata all’impianto sanzionatorio previsto inizialmente per i “no vax”: sono stati approvati gli emendamenti che decurtano da 7.500 a 500 la multa massima (prevista nel testo originario) da comminare ai genitori inadempienti, mentre viene eliminato ogni riferimento a segnalazioni delle Asl alla Procura presso il Tribunale per i minori. Una delle previsioni più controverse del decreto, alla base della protesta del presidio anti-decreto che in questi giorni sta manifestando fuori Palazzo Madama. Ancora: un emendamento a firma Forza Italia punta a rilanciare il dialogo tra Asl e famiglie: in caso di mancata osservanza dell’obbligo, i genitori o i tutori sono convocati dall’azienda sanitaria «al fine di fornire ulteriori informazioni sulle vaccinazioni e di sollecitarne l’effettuazione».

L’Aula - che tornerà a riunirsi martedì 18 luglio per concludere l’esame in settimana - ha per il momento accantonato la proposta di M5S di vaccini obbligatori in formulazione monocomponente, da produrre presso lo Stabilimento Chimico farmaceutico militare di Firenze. Per l’esame dell’emendamento e di quelli a esso correlati si attende la Relazione tecnica della Ragioneria generale dello Stato sulla copertura. Se la novità dovesse “passare”, darebbe la possibilità di superare la formula tetravalente ed esavalente e di vaccinare i bambini e i ragazzi per singole patologie, evitando quelle per cui sia già avvenuta un’immunizzazione naturale.

Non solo: l’Aula ha dato il suo via libera anche all’emendamento di Forza Italia che prevede l’obbligatorietà delle vaccinazioni per i minori stranieri non accompagnati. Sull’emendamento ci sono stati i pareri favorevoli del governo e della relatrice del provvedimento, Patrizia Manassero (Pd).

Tramonta l’ipotesi di vaccinazioni nelle farmacie, promossa da Forza Italia e che aveva rilanciato l’asse tra senatori forzisti e Pd: la commissione Bilancio ha bocciato l’ememdamento promosso dai senatori-farmacisti Mandelli e D’Ambrosio Lettieri e più volte riformulato, poi trasformato in ordine del giorno. No della V commissione, perché priva di copertura, anche alla proposta di vaccinare gli operatori sanitari e della scuola, su cui era già arrivata la doccia fredda della Relazione tecnica prodotta dalla Ragioneria generale dello Stato


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