In parlamento

I decreti antiscientifici e la logica elementare dei vaccini

di Gilberto Corbellini (da Domenica de Il Sole 24 Ore)

Il delizioso pamphlet di Carlo Cipolla, “Le leggi fondamentali della stupidità umana”, viene presto in mente leggendo gli incredibili interventi nel corso del dibattito sul «decreto-legge prevenzione vaccinale» al Senato. Cipolla partiva da alcuni fatti, tra i quali che gli stupidi causano danni alla società, che i danni sono tanto più gravi se gli stupidi detengono anche il potere e che gli stupidi usano le elezioni democratiche per mandare al potere il maggior numero possibile di stupidi. Una delle leggi, la terza, che Cipolla ricavava da questi fatti era che è stupido chi «causa danno ad un'altra persona o gruppo di persone, senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita».
Nel redigere il “decreto vaccini” il Ministero della Salute ha insensatamente consentito, all'articolo 1, che chi abbia già contratto naturalmente una malattia possa ottenere l'esenzione dal vaccinarsi contro la stessa, a fronte di una certificazione medica. Ora, l'evoluzione della vaccinologia per motivi economici, tecnologici e medici ha portato ai vaccini polivalenti, che contengono cioè gli antigeni per immunizzare contro più di una malattia infettiva.
Per cui, ad esempio, le dieci vaccinazioni obbligatorie per decreto si ottengono con sole 2 iniezioni: una esavalente e una quadrivalente. Gli studi dimostrano i vantaggi, in termini di costi e di adesione dei bambini (che non devono fare 10 punture ripetute e poi i richiami), dei polivalenti, nonché l'irrilevanza per la salute di “vaccinarsi” anche contro una malattia per cui ci si è già immunizzati. Tutti i sistemi sanitari nel mondo li usano.
Troppi politici italiani, vuoi perché ignoranti o illogici o anti-vaccini o ossessionati da “big pharma”, vorrebbero tornare ai monovalenti o a vaccini sì polivalenti, ma che consentano a chi è già immune da una malattia di non farsi inoculare gli antigeni che non gli servono. E senza uno straccio di argomento logico o fattuale a sostegno di tale richiesta.
Gli interventi di diversi senatori riciclano le peggiori nefandezze reperibili nel letamaio di internet, per esempio quella secondo cui nei vaccini ci sarebbero “pericolosi metalli”, e più volte i vaccini sono stati definiti “una schifezza” da un senatore.
Qualcuno ha denunciato il rischio del vaccinare un bambino che abbia già contratto la malattia o difeso la maggiore economicità per lo Stato di fabbricarsi in proprio monovalenti.
In realtà così si creerebbero nuove popolazioni di bambini a rischio, anche perché nessuna azienda produrrebbe le 62 combinazioni di vaccini necessari per assecondare un capriccio italiano. Né esiste un'azienda farmaceutica così folle da mettere sul mercato 10 preparazioni monovalenti, quando la domanda mondiale va in un'altra direzione.
Questo accadeva nel giorno in cui l'Oms denunciava che l'emergenza morbillo in Italia non sarà fermata dal “decreto vaccini” e ci saranno altri morti, dopo i due già registrati. Solo la Romania sta peggio di noi in Europa, con 35 morti. I parlamentari, strapagati, si assumono la responsabilità di aggravare la situazione.
Eppure basterebbe documentarsi, chiedendo lumi a eccellenti scienziati pagati (molto poco) dallo Stato, che lavorano cioè nelle Università o al Cnr.
Sembra che non ci sia nulla da fare. Troppi politici non “credono” ai fatti scientifici – è la post-verità bellezza! - e sono facili vittime di fanatismi ideologici che li portano a usare un problema grave, come la prevenzione di malattie infettive mortali, per consumare meschini giochi di potere sulla scacchiera di una politica sempre più priva di senso civico.


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