In parlamento

Ddl Lorenzin in Aula, ultimo appello dei medici: «Così non va, riscriviamo insieme la riforma»

di Lucilla Vazza

Mentre i deputati sono impegnati oggi sull’esame del Ddl Lorenzin arriva l’ultimo appello della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri ai deputati. La Fnomceo continua a bocciare parte del provvedimento e rilancia con la creazione di un gruppo di lavoro «per stendere le linee guida di una riforma che tenga conto delle istanze dei professionisti e non solo delle ragioni di carattere elettorale». All’esame della Camera sono arrivati circa duecento emendamenti che sono ora al vaglio dei deputati. La discussione in Aula proseguirà domani e, verosimilmente, si potrà votare già in serata.

Medici: troppi cambiamenti a testo originario
Nessun passo indietro dunque e nella nota di oggi, i medici stigmatizzano l'attuale formulazione del ddl Lorenzin e chiedono ai partiti politici di tener conto delle ragioni che li hanno indotti a esprimere «la propria ferma contrarietà, in particolare all'impianto attuale dell'articolo 4, relativo alla riforma degli Ordini professionali: le trasformazioni subite dal testo iniziale nell'iter parlamentare»

Per la Fnomceo, i continui cambiamento al testo hanno determinato «uno stravolgimento tale da renderlo incompatibile con quella riforma degli Ordini che negli auspici della professione medica e odontoiatrica doveva ammodernarne le funzioni. L'insieme dell'articolato limita gravemente l'autonomia delle professioni, tanto da renderle amministrate e sotto tutela politica e dunque non in grado di adempiere al loro ruolo a garanzia del cittadino».

E riguardo all’ingresso delle nuove professioni, la Federazione resta ferma sulle critiche già espresse nei giorni passati e contesta«le attuali modalità con le quali il ddl prevede l'inclusione delle nuove professioni sanitarie, che al momento non sembrano essere indispensabili al sistema di cure previsto dal Servizio sanitario nazionale».


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