In parlamento

Superticket, Tdm-Cittadinanzattiva: «Domani le nostre 35000 firme comunicate in Assemblea del Senato»

di Ro. M.

«Sull'abrogazione del superticket, è necessario passare dalle parole ai fatti per non deludere le aspettative dei cittadini e rilanciare il Servizio Sanitario Nazionale». Lo afferma Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva alla vigilia della presentazione - domani in Aula al Senato - delle 35mila firme raccolte dall’associazione per l’abolizione del balzello di 10 euro a ricetta.

«Domani, infatti, grazie alla disponibilità del Presidente Pietro Grasso e della Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Emilia De Biasi - si legge in una nota - sarà data comunicazione all'Assemblea del Senato della petizione per l'abolizione del superticket le cui 35000 firme raccolte sono state consegnate da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato la scorsa settimana in occasione dell'audizione sul Ddl Bilancio .

«Ci appelliamo al Parlamento, al Governo e ai diversi schieramenti politici - continua Aceti - che stanno sostenendo pubblicamente la nostra richiesta, affinché si approvino gli emendamenti presentati alla Legge di Bilancio, per l'abolizione del superticket. Ci auguriamo che anche le Regioni sostengano questa misura . Con l'abrogazione si rilancerebbe concretamente la sanità pubblica eliminando il paradosso che oggi vede, in alcuni casi, il privato più conveniente del servizio pubblico e si darebbe un segnale concreto di attenzione alla salute e ai redditi dei cittadini. L'abolizione gioverebbe anche alle casse del Ssn in quanto alcune prestazioni che oggi risultano più convenienti nel privato rientrerebbero nel canale pubblico con relativo gettito da ticket». La richiesta di abolire il Superticket, ricorda Cittadinanzattiva, oltre che da 35mila cittadini è sostenuta anche da: Fimmg, Anaao, Simeu, Ipasvi, Fnomceo, Sumai e da una pluralità di schieramenti politici (Ci, Mdp, M5stelle, Pd)

Liste d’attesa e ticket sono infatti segnalate dai cittadini come le cause principali della difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie pubbliche, riscontrate da un paziente su tre. La spesa privata nel 2016 ha raggiunto i 37,318 miliardi di euro (+7% rispetto al 2015) e cresce il fenomeno della rinuncia alle cure, perché troppo salate, che ha riguardato nell’ultimo anno il 6,5% dei cittadini (era il 4% nel 2008), con punte al Sud fino al 10 per cento.

Mdp sul fronte del no al superticket
Scende in campo anche Articolo 1 - Mdp, che si batte da mesi per l'abolizione del superticket. «Il Ministro Lorenzin si era impegnata a rivedere il sistema dei ticket entro il 2014 - dichiara Nerina Dirindin, senatrice di Articolo 1 - Mdp - ma ad oggi nessuna proposta è stata formulata. Eppure il Patto per la salute 2014-2016 riconosceva la necessità di intervenire per garantire equità e universalismo. Invece il superticket introdotto nel 2011 è un bubbone che sta producendo grandi iniquità e distorsioni».

«Il superticket è una misura che limita l'accesso alle prestazioni sanitarie - conclude Dirindin - e rende più costoso per molti cittadini rivolgersi alla sanità pubblica piuttosto che al privato. Per questo, coerentemente con la nostra posizione, abbiamo presentato un emendamento per la sua abolizione nel decreto fiscale e lo ripresenteremo nella legge di bilancio, garantendone la copertura finanziaria a favore delle regioni. È una battaglia giusta che intendiamo portare avanti».


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