In parlamento

Manovra, ultimi ritocchi dalla commissione Bilancio in vista della fiducia in Aula

di Barbara Gobbi

Si terrà oggi alle 15 l’ultima (si presume) seduta della commissione Bilancio di Montecitorio sulla manovra. Domani, l’Aula, che con qualche ora di ritardo rispetto alla convocazione iniziale alle 9,30 di mattina (proprio per lo slittamento dei tempi in V commissione), avvierà la discussione generale, e dove appena si potrà sarà posta la fiducia. Tra mercoledì notte e giovedì mattina, il Ddl di Bilancio potrebbe tornare al Senato, dove il regolamento consente tempi più rapidi. E in teoria ancora è possibile il voto definitivo del Senato tra giovedì notte e venerdì mattina.
Puntuale come ogni anno, anche in questo fine 2017 l’iter della manovra resta fino all’ultimo affidato ai “se”, alle maratone e alle fiducie. Quel che è certo, intanto, è che dalla Camera il testo esce parzialmente rafforzato sul fronte della sanità, rispetto alla scatola vuota che era stata confezionata in prima lettura a Palazzo Madama.

I contenuti e le novità principali per la Sanità. Il parziale alleggerimento del superticket, con l’istituzione di un fondo di 60 milioni l’anno per la quota fissa di compartecipazione all’assistenza specialistica ambulatoriale, e il sostegno ai caregiver familiari (20 milioni in tre anni), erano state le principali misure approvate in prima lettura al Senato. Insieme al pacchetto payback, che continua a subire modifiche nei vari passaggi emendativi. Poi la nuova tassa di scopo sul fumo introdotta dalla commissione Affari sociali della Camera (al Senato la proposta non ce l’aveva fatta) e destinata, tra l’altro, a foraggiare il Fondo farmaci oncologici innovativi liberando 604 milioni di euro per il rinnovo dei contratti (ma i medici restano sulle barricate). E ancora, il rilancio della “piramide del ricercatore”, con la previsione di un percorso di carriera e di fondi ad hoc.
In fatto di novità introdotte dalla commissione Bilancio, spiccano tra l’altro gli ultimi emendamenti sul payback farmaceutico. Intanto, le ultime modifiche prevedono che per il ripiano da parte delle imprese del superamento del tetto nel 2016, la quota a carico di ciascuna azienda sia calcolata al lordo dell’Iva, che potrà essere portata in detrazione al più tardi nella dichiarazione 2018. La novità vale anche per gli anni 2018 e successivi. Ulteriori modifiche riguardano poi le quote di ripiano che spetterà ad Aifa quantificare: va determinato in modo i titolari di Aic che hanno commercializzato medicinali non orfani e non innovativi coperti da brevetto per la prima volta nell’anno di ripiano e per i quali non è disponibile alcun dato di fatturato relativo all'anno precedente, nonché i titolari di AIC di medicinali non coperti da brevetto immessi in commercio successivamente alla scadenza del brevetto del farmaco originatore per la prima volta nell'anno di ripiano e per i quali non è disponibile alcun dato di fatturato all'anno precedente, partecipano al ripiano nella misura massima del 10 per cento.
Novità sul fronte dei nuovi Lea: il decreto del ministero della Salute, da adottare entro il 28 febbraio prossimo in merito alle nuove tariffe di remunerazione, dovra riguardare non solo la specialistica ambulatoriale (art. 64 del Dpcm sui nuovi Lea) ma anche i dispositivi protesici.
Negli ultimi giorni è poi arrivato il potenziamento della sicurezza nelle trasfusioni, con tanto di stanziamento da 1,5 milioni al Centro nazionale sangue, che acquisisce funzione di supporto ai fini della certificazione di conformità alle norme nazionali ed europee delle attività e dei prodotti dei servizi trasfusionali.
In più, scatta l’obbligo per le società che operano nel settore odontoiatrico di versare un contributo dello 0,5% del fatturato annuo alla gestione “quota B” del Fondi di previdenza dell’Enpam.
Infine, non certo per ordine di importanza, il comma 270-bis sul contenimento della spesa del personale sanitario. Una Regione sarà considerata adempiente se: si accerta l’effettivo conseguimento degli obiettivi collegati al contenimento della spesa per il personale degli enti del Ssn; nel caso in cui la regione non raggiunga tali obiettivi, negli anni dal 2013 al 2019, è considerata adempiente ove abbia raggiunto l’equilibrio economico e abbia attuato, negli anni dal 2015 al 2019, un percorso di graduale riduzione della spesa di personale, ovvero una variazione dello 0,1% annuo, fino al totale conseguimento, nel 2020, degli obiettivi indicati in quel settore.s


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