In parlamento

Vaccini/ Dl proroghe: c'è l'ok del Senato. L'obbligo per nidi e materne appeso ai tempi della Camera

di Barbara Gobbi

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24 Esclusivo per Sanità24

La battaglia senza esclusione di colpi del fine settimana - tra accuse tra esponenti di partito, la minaccia di parte delle Regioni di ricorrere alla Consulta e anche vere e proprie minacce via social, come quelle rivolte al virologo Roberto Burioni - ha sancito, per l'ennesima volta, un solo vincitore certo: il prevalere del dibattito politico su quello scientifico. Idem per l'Aula del Senato, che ha appena approvato in prima lettura il Dl Proroghe: l'articolo 6 prevede lo slittamento all'anno scolastico 2019-2020 della norma sulla non ammissibilità a nidi e materne dei bambini non in regola con l'obbligo vaccinale, prescritto dalla legge Lorenzin appena un anno fa. E il destino della legge, da sempre nel mirino dei M5S, è appeso ai tempi del Parlamento: con ogni probabilità la Camera non farà in tempo ad approvare la conversione in legge del Dl, prima dell'inizio del nuovo anno scolastico a metà settembre.

Una eventualità che prescinde dai contenuti e dalle conseguenze dell'emendamento introdotto da parlamentari M5S e Lega, a quanto pare all'insaputa della stessa ministra Grillo che aveva annunciato un Ddl parlamentare di modifica della legge Lorenzin, impromtato a un obbligo "graduale e flessibile". Di fatto, "scavallare" anche quest'anno l'obbligo su nidi e materne significa depotenziare notevolmente la portata della legge oggi in vigore, e che pur avendo prodotto primi, tangibili risultati dal punto di viste della coperture vaccinali - di cui la stessa ministra Grillo ha dato atto - non ha ancora raggiunto l'obiettivo omogeneo sul territorio nazionale di una copertura del 95% per le principali profilassi - a cominciare dal morbillo - così come prescritto dall'Oms per garantire l'immunità di gregge.

E allora? Allora a settembre l'obbligo resta. Almeno sulla carta. Ma starà alla buona fede, alla conoscenza e alle competenze delle famiglie certificare la verità sulle avvenute vaccinazioni. Così come previsto dalla circolare (Grillo) del 5 luglio scorso, che consente a tutti di accedere, purché dichiarino che le vaccinazioni sono state fatte o prenotate.

La partita sull'obbligo vaccinale è solo sospesa, giocoforza, dalla pausa agostana del Parlamento. Resta l'amarezza di un Paese spaccato tra pregiudizi, partigianerie e rissosità, che rischiano di nuocere gravemente alla salute.


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